Aulla – giugno 2025.
Un tempo ad Aulla si danzava.
La notte vibrava di bassi techno e luci stroboscopiche, al Duplè, mitologico tempio del sound progressivo, dove i DJ scandivano le ore come sacerdoti del beat.
Oggi, invece, la città si muove… con più prudenza.
Soprattutto sulla nuova pista ciclopedonale appena inaugurata dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha scelto di celebrarla a cavallo (metaforico) di una bicicletta da super pro e giochi da giardino d’infanzia.
La pista è ben fatta, sopraelevata, accostata ad un paesaggio bucolico e arcadico (tanto che “Non sembra nemmeno di essere in Lunigiana” cit. Giani), ma a tratti anche colorata, verde come la speranza e larga quanto basta a impedire il passaggio simultaneo di un bambino e un ciclista.
Già, la sua particolarità è quella di essere attraversata, poco dopo il suo inizio, da ostacoli ben posizionati: tunnel, scivoli, panchine, animaletti di plastica.


Un circuito perfetto… per chi ama le emozioni forti e l’equilibrio precario.
L’area giochi – fulcro concettuale dell’intervento – occupa l’intera larghezza della corsia. Alcuni hanno ipotizzato che si tratti di un’opera d’arte esperienziale. Altri più semplicemente l’hanno definita: “una genialata da ufficio tecnico sotto acido”.
Il momento culminante arriva con il Presidente Giani, scortato da assessori, consiglieri, autorità e dalla Digos (perché non si sa mai che un bimbo lanci un mandala sovversivo), che taglia il nastro e poi si cimenta in una pedalata rituale.
Testimoni oculari riferiscono di curve evitabili, ostacoli onirici e un dialogo silenzioso tra Giani e un animaletto a molla che sembrava scrutarlo nell’anima.
Commenti dalla popolazione: tra poesia e rassegnazione
“Ad Aulla c’era solo il Duplè” – scrive un nostalgico, e l’eco (non il giornale, il sentimento) si propaga tra chi ha ballato per anni nel tempio techno.
“Il poro Berlinguer si sta rivoltando nella tomba” – commenta una cittadina, colta nel profondo dal simbolismo urbanistico dell’opera.
“Presidente, si riposi e beva acqua” – invoca una signora, temendo che tra dondoli e passerelle, Giani venga rapito dallo spirito ludico e si dimentichi la Regione.
E ora?
Il Masterplan prosegue, annuncia Giani: questo è solo il primo tratto, si asfalteranno i km restanti dell’ex ferrovia, si illumineranno le gallerie e andremo diretti fino al mare.
Nel frattempo la ciclopedonale c’è, viva e vegeta, un primo lotto ma c’è.
Certo, forse non ci passerà mai nessuno in bicicletta, (intendiamo i ciclisti quelli veri che fanno tratte da 100km anche d’inverno), ma non è questo il punto. Il punto, semmai, è che tutti ne parlano, tutti la commentano, tutti ci fanno una foto e i video coi droni. E in fondo – in una città che ha conosciuto alluvioni, rinascite e suoni elettronici – anche una pista un tantino impraticabile ma decorativa è un passo.
Non avanti.
Ma sicuramente di lato.