L’Associazione Operatori Turistici della Lunigiana con la presidente Giovanna Zurlo scrive una lettera all’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura, alla Regione Toscana, alla Provincia di Massa Carrara e all’Unione dei Comuni per richiedere la liquidazione fondi Psr (Programma di Sviluppo Rurale) misura 21.1, la liquidazione dei fondi Psr su varie misure di istruttorie già chiuse e sollecitare per attivare politiche locali a favore del settore agrituristico ristorativo.
“Con la presente in un momento storico di grande crisi economica e sociale dovuta
all’emergenza sanitaria Covid 19, con forti e penalizzanti ricadute su tutto il comparto turistico, agrituristico e ristorativo, che ha visto un calo drastico di fatturato e di reddito a causa delle chiusure forzate e limitazioni agli spostamenti, protrattesi anche nell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare nel periodo natalizio, siamo a richiedere cortesemente in maniera sollecita la liquidazione dei Fondi Psr misura 2.1.1, ricordando tra le motivazioni principale che hanno portato all’ istituzione di tale misura così come recita il bando “Eccezionale aiuto temporaneo per agriturismo e attorie didattiche colpiti da crisi Covid 19 del Psr Fears 2014/2020″ attivato proprio per far fronte alla mancanza di liquidità”, scrivono nella lettera i soci Aotl.
“Ricordiamo – proseguono – che le finalità del bando sono volte a sostenere la liquidità delle aziende oggetto dello stesso. Il bando è chiuso dal 13 novembre e 11 dicembre è stata pubblicata la graduatoria delle domande ammesse e finanziabile si tratta di attivare immediatamente la liquidazione a favore delle aziende aventi diritto.
Sollecitiamo anche la liquidazione dei contributi delle istruttorie già chiuse su diverse
misure del PSR 2014 /2020.
Facciamo presente che le misure del governo centrale a favore de settore turistico
richiedono un analisi che comporterà l’eventuale contribuzione solo nei primi mesi dell’anno.
Le chiusure del periodo autunno inverno sono state diverse per ogni regione e hanno in
modo differente toccato le attività, in Lunigiana queste sono sottoposte ad uno stress finanziario molto preoccupante e in questo momento storico le aziende hanno bisogno di liquidità immediata con erogazione del flussi monetari per coprire le spese correnti e non posticipabili. Tali spese, a differenza di quanto accaduto nel primo lockdown, non sono state sospese quali mutui, interessi passivi, bollette, contributi, affitti e varie, solo per citarne alcune.
Questo presuppone un uscita di cassa da parte delle aziende chiuse ormai da oltre 2 mesi e che non percepiscono un euro dalle proprie attività.
Cogliamo l’ occasione per riportare attenzione anche alle politiche locali che possono in
questo momento sostenere un comparto in forte affanno .
E stato già sollecitato con precedente comunicazione attivazione a livello comprensoriale Lunigiana l’esenzione Tari per tutte le attività coinvolte nel settore turistico, agrituristico, ristorativo.
Ricordiamo che la Tari va a pesare fortemente sul bilancio di queste imprese che pagano storicamente aliquote elevate anche in relazione alla produzione di rifiuti associata alla propria attività. Per l’ anno in corso facciamo presente che a causa dei lockdown e delle restrizioni imposte al turismo, considerato con ruolo preminente per la diffusione del coronavirus, questa produzione di rifiuti non può aver raggiunto le previsioni messe a bilancio da parte del fornitore della gestione del servizio.
Facciamo presente che oltre alle ordinarie spese che gravano 365 giorni all’ anno per la
capienza normalmente ospitata, il settore ha dovuto sostenere in aggiunta i costi per gli
adeguamenti necessari per adempiere ai protocolli governativi che hanno comportato
anche a una ridotta capacità di reddito nei periodi in cui è stata consentita operatività.
Chiediamo quindi cortesemente e con urgenza ad Artea e ai suoi funzionari
preposti e assessore Saccardi di farsi carico di queste nostre richieste per salvare le
aziende di un intero comparto che hanno già espresso pesanti sospetti di chiusura e
ridimensionamento occupazionale.
Alle amministrazioni locali e Unione dei Comuni di attivarsi con supporto di politiche locali a partire dalla Tari 2020 e 2021 – conclude l’Aotl – per sostenere oggi un settore in forte difficoltà costretto a guardare al futuro con preoccupante ridimensionamento occupazionale che andrà a indebolire il tessuto economico dell’intera Lunigiana con forti ripercussioni anche sugli investimenti aziendali”.