Si è spento ieri Egidio Pedrini sindaco di Zeri dal 2012 al giugno del 201, dove ha condotto, durante il suo incarico, una vivace lotta contro il trasferimento delle acque comunali sotto la società pubblica Gaia.
Nato a Zeri, in provincia di Massa Carrara, il 2 dicembre 1944, Pedrini è stato eletto senatore per la prima volta alle elezioni politiche del 2001, nelle file dell’Ulivo, all’interno del collegio uninominale di Savona, dov’era rappresentante dell’Udeur. Nel 2006 è stato eletto deputato, nella circoscrizione Piemonte 1, per l’Italia dei Valori.
Pedrini ha spesso ribadito di essere cresciuto in una sinistra “irruenta e intellettuale” e una volta la Democrazia Cristiana, il suo primo partito, lo sospese perché aveva manifestato contro la guerra in Vietnam ed era stato quindi tacciato di filocomunismo. “Anch’io ho la mia impostazione politica – disse una volta – Ma quando si appartiene a un partito, bisogna sapere che uno è di una parte. Io ho un interesse di tutela maggiore e tutelo il mio territorio: i miei cittadini”.
Un’altra delle sue battaglie fu sui medici di base: “Da noi è a rischio il sistema della salute del cittadino, su cui si vuole ancora tagliare. Ridurre le spese sulle prestazioni significa che si toglie un pezzo di stato sociale. Qualcuno prova a togliere anche la guardia medica dalle montagne, dicendo che la concentrano. Ho detto che se per qualcuno lo vuole fare, a Zeri non mandino solo un dottore, ma insieme a questo anche un sacerdote perché servirà l’estrema unzione”.
Egidio Pedrini lascia la moglie Dina e due figlie, era ricoverato per problemi di salute in ospedale a Roma, dove si terranno i suoi funerali.