“Oggi è un giorno triste per la nostra comunità: ci ha lasciato il partigiano combattente Giorgio Mori”, così ha scritto in mattinata la sindaca di Carrara Serena Arrighi che ha aggiunto: “Giorgio Mori ci lascia un’eredità importante, fatta di gesti prima ancora che di parole, l’eredità di chi ha sempre lottato per quegli ideali di libertà e uguaglianza che sta a noi ora difendere e proteggere”.
È stato un privilegio aver potuto ascoltare dalla sua voce i racconti di un Novecento ormai definitivamente concluso. Davanti a pietanze della cucina locale lunigianese, Mori ci aveva raccontato tanti episodi della sua vita, dalla resistenza, alla ricostruzione, al dramma di Marcinelle da lui vissuto in prima persona come emigrante. Un uomo d’altri tempi, di una tempra oggi rara che si era speso moltissimo per raccontare a chi non c’era cosa è significato essere un Partigiano. A lui dobbiamo tutti molto.
Anche il consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani, ha subito espresso il proprio cordoglio per la morte di Mori:
“La scomparsa di Giorgio Mori è per Carrara, per il territorio e per tutta la Toscana una perdita profonda. Come giovane partigiano ha combattuto i nazifascisti contribuendo ad affermare i valori dell’antifascismo e della democrazia da cui sono nate le nostre istituzioni, libere e democratiche. Negli anni il suo impegno a sostegno della società civile e per promuovere la cultura della memoria nelle nuove generazioni, non sono mai venuti meno. Giorgio Mori è stato per Carrara un presidio di storia, di uguaglianza e di partecipazione. Non ci dimenticheremo di lui. Voglio esprimere le mie condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari. Giorgio Mori ci lascia un’eredità importante, che oggi spetta a ciascuno di noi preservare e consegnare nelle mani delle nuove generazioni”.