mercoledì 23 Aprile 2025

Opere giovani si fanno spazio in Pontremoli Barocca

Dal laboratorio di Jacopo Grassi quattro riflessioni sulla violenza di genere in collage

Saranno presentati all’interno della nuova e ormai imminente edizione di Pontremoli Barocca il 5 e 6 aprile i lavori realizzati dagli studenti delle classi terza e quarta del Liceo Classico Vescovile della città nell’ambito del progetto speciale sulla violenza di genere proposto per il 2025 da Sigeric con Aurora Domus, Società della Salute e Centro Donna della Lunigiana. Finanziato all’interno di Futuro Aperto, il programma per gli adolescenti di Fondazione “Con i Bambini” e Fondazione Carispezia, il percorso è iniziato con la serie di visite guidate formative in cui gli oltre 80 studenti degli Istituti Superiori lunigianesi hanno potuto esaminare le opere e gli affreschi del “Ciclo dei Rapimenti e degli Amori” di Palazzo Dosi Magnavacca, approfonditi poi ancora il 6 marzo al Teatro della Rosa nella conferenza a cura dell’avv. Chiara Guastalli del Centro Donna e del critico d’arte Davide Pugnana.

Opere giovani si fanno spazio in Pontremoli Barocca - giovani, jacopo grassi

In questo contesto si è inserito il laboratorio visivo “Le donne, gli amori”, a cura del fotografo Jacopo Grassi con Francesca Fontana, entro il quale i dodici giovani partecipanti hanno potuto approfondire topic, tecniche e regole della composizione visiva, proseguire l’analisi delle opere ricercando risonanze nella sensibilità contemporanea, ragionare insomma sul ruolo e sulla potenza delle immagini: sulla rappresentazione della donna nel tempo e nella società. Il risultato sono quattro collage che verranno allestiti nelle sale di Palazzo Dosi Magnavacca, con testi degli autori: Alice Mazzon, Irene Albertosi, Sofia D’Ambrosio, Lucia Schiavetta, Mauro Arrighi, Viola Zeraschi, Giulia Bola, Giovanni Bocconi, Maria Cellini, Sofia Urso, Costanza Elena Tataru, Matilde Beccarelli.

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Tra i temi presentati dai ragazzi una reinterpretazione contemporanea in manifesto del Ratto di Proserpina, la violenza dei rapimenti e il diritto (spesso ancora negato) di parola, la difficile persistenza degli stereotipi e della forma mentis dominante correlate alle più diffuse forme di narrazione ed analisi dei temi di genere e della violenza di genere da parte dei media e infine la vittoria delle donne: una speranza, la lotta, la resistenza, la rinascita.

Redazione
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