Le elezioni del 4 e 5 ottobre eleggeranno la nuova assemblea che nominerà il futuro presidente: “Il mio sostituto? Servono capacità, impegno ed esperienza: Cesare Leri per me è l’uomo giusto”
Il 4 e 5 ottobre si vota per il rinnovo dell’assemblea del Consorzio di Bonifica Toscana Nord e si conclude il secondo mandato di Ismaele Ridolfi che ha guidato il Consorzio di Bonifica Toscana Nord negli ultimi dieci anni nella gestione di un territorio che si estende sulle province di Lucca, Massa Carrara e in parte Pistoia e Pisa.
“Territori fragili e complessi – ricorda Ridolfi – anche alla luce dell’emergenza climatica in atto. Le recenti alluvioni che hanno colpito Marche ed Emilia-Romagna e, di recente, la nostra Toscana, dimostrano che non c’è più tempo da perdere, che dobbiamo lavorare ora e subito, tutti in sinergia, per curare il territorio perché i lavori sui corsi d’acqua, che comunque sono indispensabili, possono non bastare di fronte a eventi che una volta erano eccezionali per portata ma oggi non più. Abbiamo costruito e cementificato ovunque, continuiamo a consumare suolo a ritmi insostenibili come dimostrano i più recenti dati Ispra: 2,25 metri quadrati al secondo. Dobbiamo dire basta al consumo di suolo, stop al cemento sui nostri territori. Bisogna recuperare aree verdi, restituire gli spazi ai corsi d’acqua e fare nostre le politiche ambientali dell’Europa: è inaccettabile la posizione del Governo che le mette in discussione definendole ideologiche. Fa ideologia chi, negando la realtà, sostiene che i cambiamenti climatici non esistono”.
Quali obiettivi ha raggiunto in questi 10 anni di mandato?
“Grazie all’ottimo lavoro svolto da tutti i dipendenti, siamo riusciti a raggiungere e superare gli obiettivi prefissati: l’attività di manutenzione sui corsi d’acqua e per gli impianti idrovori è aumentata. Le risorse stanziate a bilancio hanno permesso inoltre un impegno costante nella lotta alle specie aliene, il potenziamento dei mezzi operativi e l’efficientamento energetico delle varie strutture consortili. L’efficienza dell’ufficio progettazione ha permesso inoltre di intercettare ulteriori risorse regionali, nazionali ed europee per decine di milioni di euro sulla manutenzione straordinaria”.
Cosa ritiene si debba fare per contrastare i cambiamenti climatici?
“Non si può vincere la sfida da soli. Serve un cambio di mentalità collettivo. Per questo negli anni abbiamo potenziato la collaborazione con scuole, agricoltori e associazioni di volontariato nel monitoraggio costante dei corsi d’acqua, indispensabile, sia dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sia da un punto di vista economico. E’ importante diffondere una diversa cultura di tutela ambientale. Abbiamo sottoscritto oltre 120 convenzioni con le associazioni di volontariato per il monitoraggio e la pulizia dei corsi d’acqua. Circa 100 protocolli con gli agricoltori, che sono i Custodi del territorio, a cui affidiamo in via prioritaria fino al 70% delle opere di manutenzione sui corsi d’acqua perché siamo convinti che chi conosce bene il territorio e lo vive può difenderlo meglio. Siamo diventati un esempio da imitare a livello nazionale. Il Consorzio ha anche attuato anche una transizione green. L’Ente in questi anni è riuscito ad abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili per la produzione di energia. Abbiamo detto addio alle caldaie a metano e gpl per introdurre pompe di calore elettriche legate agli impianti fotovoltaici di cui sono dotate le nostre sedi. Altri impianti fotovoltaici sono già stati progettati e in fase di allestimento. Già ora abbiamo una flotta composta da 6 auto elettriche che vengono ricaricate con i nostri impianti fotovoltaici, che non inquinano e realizzano consistenti risparmi”.
Si ricandida a queste elezioni?
“No, non è possibile e comunque non mi sarei ricandidato. Credo di aver assolto al meglio delle mie possibilità il mio incarico in questi 10 anni, proseguendo lungo una linea di rinnovamento e miglioramento che ha nella riduzione del rischio idraulico la sua missione, nell’efficienza ed efficacia le parole d’ordine dell’agire quotidiano, nella tutela ambientale la strategia e visione da cui non deve mai prescindere. Ma per proseguire questa missione, la continuità rappresenta un elemento essenziale. Alle elezioni del 4 e 5 ottobre ci sarà quindi la lista Ambiente, Sicurezza e Sviluppo che mi ha sostenuto in passato con candidati pronti a mettersi a disposizione del Consorzio e dei cittadini”.
Chi vede come suo successore nel ruolo di Presidente?
“Fra i candidati presenti, credo che Cesare Leri possa rappresentare la giusta scelta come futuro presidente del Consorzio per le capacità umane, tecniche e politiche che lo contraddistinguono, un profilo di alto livello che già conosce il mondo della bonifica visto che è stato già membro dell’assemblea consortile e presidente dell’Unione di Comuni Montana della Lunigiana. È grazie a Cesare, ad esempio, che quando guidava l’Unione siamo riusciti a effettuare il passaggio del personale adibito alla bonifica dall’Unione al Consorzio: una scelta lungimirante che ha incrementato l’efficienza, evitando doppi passaggi nella gestione, ed è diventato un esempio per gli altri consorzi a livello regionale”.