E’ iniziato il percorso che condurrà al gemellaggio fra il comune di Aulla e il comune laziale di Greccio, in provincia di Rieti, noto per ospitare un santuario fondato da San Francesco e per essere il luogo dove quest’ultimo inventò il presepe. Una località, quindi, ricca di significato per la cristianità.
Infatti, correva l’anno 1223 quando San Francesco d’Assisi scelse l’umile paese montano di Greccio, affacciato sulla vasta conca reatina, per rievocare la nascita del Salvatore. Greccio ebbe, pertanto, il privilegio di vedere la realizzazione del primo presepe vivente.
Dalla realizzazione di questo, la cittadina laziale costituisce, senza dubbio, un patrimonio della fede e della cultura di tutto il mondo, custodendo la primogenitura di un simbolo dell’aspirazione degli uomini alla fratellanza e alla pace, eliminando ogni differenza dovuta a razza, religione, lingua o altre barriere di carattere ideale, culturale o fisico.
La meravigliosa idea, concretizzatasi con la realizzazione del presepe da parte del poverello d’Assisi, ha consentito alla Pro Loco di Greccio di rappresentare nuovamente l’evento: sin dal 1972, infatti, ogni Natale si rivive quell’atmosfera attraverso la rievocazione storica del presepe di Greccio.
Questa mattina alle 11, presso la chiesa parrocchiale di Pallerone, sarà il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, a dare il benvenuto a un delegato del sindaco di Greccio, il quale presenzierà alla Santa Messa per suggellare l’inizio del percorso che porterà al gemellaggio fra Aulla e Greccio.
“E il fatto che il delegato del sindaco di Greccio – spiega Valettini – sarà ospite del comune di Aulla a Pallerone, ha un grande valore simbolico e sentimentale per tutta la nostra comunità.
E’ proprio a Pallerone, infatti, che si può ammirare, in tutta la sua bellezza, il presepe artistico meccanico, uno dei fiori all’occhiello di Aulla”, aggiunge Valettini.
Il presepe artistico meccanico di Pallerone è uno dei più antichi presepi meccanici della provincia di Massa Carrara, secondo alcune fonti il più antico d’Italia.
Nacque, nel 1935, grazie all’idea di un ventenne, Silvio Marino Baldassini, che lo allestì quasi per scherzo con materiali di scarto: ruote di bicicletta, corde, un motore ricavato da un ventilatore, qualche ingranaggio. Fu rinnovato nel 1968 ed è attivo, nell’attuale versione, dal 1995.
Il visitatore, entrando nella grotta di tufo, si trova di fronte il grande “boccascena” della Natività, immersa in un contesto in cui un gran numero di personaggi, animati meccanicamente, svolge le normali attività artigianali e di tutti i giorni di quei tempi lontani, in un tipico paesaggio dell’antica Palestina.
La rappresentazione dura circa 7 minuti: dalla giornata piena si passa lentamente al tramonto, a cui fa seguito una stupenda notte stellata con centinaia di stelle sulla volta celeste, accompagnata dal levarsi e dal tramontare della luna.
Infine, dopo l’arrivo degli angeli che annunciano la Natività, si fa strada l’alba del nuovo giorno.
Il presepe artistico meccanico di Pallerone è attualmente curato e manutenuto da un comitato di volontari che intendono così mantenere, anche per il futuro, un’importante realizzazione che ha reso famosa Pallerone ben oltre i confini della nostra provincia.