L’Istituto Superiore Parentucelli Arzelà ha festeggiato il settantaseiesimo Anniversario della Liberazione, questa mattina, venerdì, in anticipo di due giorni, rispetto alla ricorrenza che cade di domenica. Una cerimonia tenuta in tono minore ai tempi del coronavirus ma senza sminuirne il messaggio e il grande valore simbolico: quello della conquista della democrazia e la trasmissione dei valori di libertà alle giovani generazioni.
Temi questi ultimi che il dirigente Generoso Cardinale ha sviluppato prendendo la parola in apertura di cerimonia, davanti agli studenti delle classi 4G Agrario e 4C Scientifico in rappresentanza di tutto l’istituto, a Denise Murgia e Isabella Bonfiglio, presenti con le bandiere dell’Anpi Sarzana e della Brigata Garibaldi, a Matteo Delvecchio direttore del Museo della Resistenza di Fosdinovo e al consigliere comunale Damiano Lorenzini.
Presente anche un gruppo di docenti, tra cui il vicepreside Paolo Mazzoli e Massimo Caleo, al quale è toccata l’orazione ufficiale, prima dell’alzabandiera nell’area antistante all’istituto. “Tocca ai giovani – ha osservato Caleo – portare il testimone della Liberazione e ricordare con memoria forte quello che hanno fatto a suo tempo altri giovani liberando l’Italia dal nazifascismo. Una memoria che va coltivata sempre, tutti i giorni e la scuola è dei luoghi principali dove farlo”.
L’alzabandiera ha poi rappresentato il momento solenne della cerimonia chiusa con la posa di un mazzo di fiori da parte di due studentesse alla targa commemorativa in onore del partigiano Giuseppe Picedi Benettini che fu allievo del liceo Parentucelli.
A margine della cerimonia Matteo Delvecchio ha ricordato i tempi della Liberazione di Sarzana, avvenuta proprio il 23 aprile, due giorni in anticipo, con l’impegno decisivo dei partigiani. Ha ricordato i lavori scolpiti in questa ricorrenza, scolpiti nella costituzione, un lascito che i giovani devono saper portare avanti.