Ponte Albiano Magra: Cna, togliere le macerie del ponte per dare la speranza della sua ricostruzione

Gli artigiani “chiedono aiuto” gli ambientalisti: ci sono rischi ambientali.

“Sono trascorsi oltre 4 mesi e ciò che resta del ponte di Albiano Magra, con tanto di furgone rosso è ancora lì come un triste monumento all’ assurdo”: così Paolo Bedini Presidente della Cna Massa Carrara che evidenzia come si “siano persi e si stiano perdendo mesi preziosi per togliere le macerie con modalità celeri prima delle stagione autunnale e invernale con gli immaginabili periodi di pioggia che innalzeranno le acque del fiume Magra. Ma le piene, quando arriveranno, troveranno sul loro percorso la barriera di macerie del ponte diventando un ulteriore elemento di pericolo per la comunità di Albiano Magra. Mi spiace – prosegue il presidente di Cna – constatare come lo spirito ecologista di movimenti e associazioni si sia affievolito, considerando che i detriti del ponte raccolgono l’asfalto con i suoi nocivi residui degli idrocarburi che si spargeranno”.
Cna porta l’esempio del Ponte Morandi per sottolineare velocità diverse, ed atteggiamenti diversi. “Quando ci fu il tragico crollo del ponte Morandi in Genova il lavoro di rimozione dei detriti e macerie fu rapido in specie per quelle cadute nel letto del fiume Polcevera e questo anche grazie alla sensibile attenzione della Magistratura che fece mettere le macerie in alcune aree e capannoni per essere a disposizione dei periti incaricati per stabilire le cause del crollo. – ricorda Bedini – Togliere le macerie del ponte adagiate sul fiume Magra significa non solo prevenire problemi ambientali, ma soprattutto significa dare un positivo segnale di speranza a tutti i cittadini, e alle imprese, che saranno concretamente avviati i lavori della ricostruzione di un ponte così essenziale e strategico per i collegamenti e l’economia tra due Regioni e Province”.
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