La presentazione è stata, inevitabilmente, affidata al primario Andrea Mambrini che, quale coordinatore e cofondatore della Associazione “Donatori di Musica”, ha voluto celebrare e festeggiare la ripresa del calendario concertistico. “È con grandissima emozione – ha esordito il direttore del reparto Oncologico dell’ospedale Noa di Massa – che annuncio il riavvio dei concerti e degli spettacoli che i donatori di musica offrono gratuitamente ai malati dell’ospedale. Concerti che, per il momento, verrano condotti dal giardino del nostro ospedale per potersi adeguare alle severe prescrizioni del periodo. Un’occasione per allontanare preoccupazioni, ansie ed inquietudini che spesso minacciano e opprimono la serenità dei malati, qualche momento leggero che permette di rendere meno soffocante il confronto quotidiano con la malattia.”
“Una situazione di emergenza sanitaria mai vissuta da nessuno di noi – ha commentato ancora il primario – che interrompiamo, oggi, con il concerto degli amici Claudio Farina e Adele Casotti”. È seguito poi un breve saluto del Direttore Sanitario dell’Ospedale delle Apuane Giuliano Biselli che ha voluto commentare il grando impegno di medici e personale profuso durante l’emergenza, impegno che ha permesso, non senza grande fatica e sacrificio, di regolare e relegare la crisi sanitaria ad incidenze controllabili. Biselli ha poi ricordato il confronto fra arte e sofferenza dove la bellezza della prima tenta di ammorbidire le angosce della seconda offrendo spaccati di distensione che modulano le sensazioni più opprimenti.
Il palcoscenico è passato quindi alla esclusiva esibizione dei due artisti. Claudio Farina, chitarrista di fama nazionale (ha suonato con i Santarosa, Iva zanicchi e Christian), autore della canzone “Voglio una donna” che il cantante Drupi ha portato al festival di Sanremo del 1995, è massese doc e professore di musica al Liceo musicale cittadino (Istituto palma). Adele Casotti, violinista altrettanto famosa, è collaboratrice di alcune eccellenze della musica leggera (Ennio Moricone e Max Gazzè) e d’opera (Giacomo Loprieno, anch’egli massese, Zubin Metha ed altri).
L’esordio è calcolato: Gabriel’s Oboe di Ennio Morricone. Segue Imagine di John Lennon. Un pubblico seminascosto dalle tendine e dalle finestre chiuse dell’ospedale comincia lentamente ad entrare nell’atmosfera delle note. Animi più distesi, menti leggere, qualche allentamento nel controllo dei movimenti. Il resto si confonde fra l’entusiasmo di malati, infermieri, dottori, inservienti e parenti di passaggio, volumi pressanti, sudore e la beatitudine appagata dei due musicisti.