“Scusateci ma la parola sciocchezza descrive bene quello che ci è venuto in mente dopo aver appreso la notizia delle 2.000 lettere spedite ai bagnonesi in cui si richiedono somme per sanare presunte evasioni relative alla tassa sui rifiuti”. Lo dichiarano in una nota stampa i consiglieri di minoranza del comune di Bagnone Michele Olivieri, Gian Luigi Cortesi, Alberto Santini e Daniel Forcinti.
“Con l’obiettivo di recuperare quella che, secondo lui, si tratterebbe di un’evasione sistematica e collettiva di un intero Paese (!!!), il sindaco Carletto Marconi ha incaricato una società privata che percepirà addirittura una provvigione del 19% delle somme che riuscirà a spillare dalle tasche dei bagnonesi. Tuttavia, a nostro parere, la situazione è molto diversa da quella ipotizzata. Sappiamo bene che una parte delle utenze sia da rettificare così come ci sono stati casi di vera e propria evasione totale (situazioni che devono essere colpite) ma tutto questo ‘can can’ messo in piedi dal sindaco Marconi è una inutile e gigantesca sciocchezza che oltretutto non produrrà particolari vantaggi al comune. Noi rifiutiamo categoricamente questo modo di concepire il rapporto fra comune e cittadinanza, caratterizzato solo da arroganza! Il metodo sostanzialmente accusatorio che l’amministrazione ha voluto intraprendere da subito, incaricando direttamente una società privata per il recupero di una presunta quanto inesistente ‘evasione di massa’, si scontra con una situazione locale fatta invece di molti pagamenti della Tari eseguiti in assoluta buona fede da tanti bagnonesi, proprio su importi richiesti dallo stesso comune, spesso sulla base di dichiarazioni non false ma tutt’al più vecchie di decenni o approssimative o dopo misurazioni ripetute presso le abitazioni solo pochi anni fa. Proprio per questo crediamo che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto al contrario adottare un metodo di dialogo e confronto, convocando i cittadini bagnonesi per ragionare su tutte le posizioni apparentemente non corrette. Per tutti questi motivi chiediamo di sospendere, con effetto immediato, la procedura di recupero delle somme richieste a centinaia e centinaia di bagnonesi, di riconsiderare il metodo e i criteri utilizzati nella procedura di accertamento in quanto risultano già i primi casi di gravi errori, di convocare con urgenza il consiglio comunale per annullare il provvedimento del sindaco Marconi e per definire, in un confronto sereno e costruttivo, una soluzione più equa e rispettosa dei diritti della cittadinanza”.