ZeroCode: il problema c’è ma non è colpa dell’algoritmo

ZeroCode: il problema c'è ma non è colpa dell'algoritmo -

Il sindaco Jacopo Ferri è tornato a denunciare pubblicamente un malfunzionamento del sistema regionale Zero Code, il portale toscano per la prenotazione online di esami e prelievi. Al centro della polemica: l’assenza della provincia di Massa-Carrara tra le opzioni selezionabili per l’utente. Un fatto oggettivamente verificabile – oggi, accedendo al sito zerocode.sanita.toscana.it, la provincia non compare nel menu a tendina – ma la cui causa va chiarita con precisione.

Nel comunicato diffuso alla stampa, Ferri attribuisce la responsabilità a un “algoritmo strabico”, colpevole, secondo le sue parole, di ignorare sistematicamente il nord della Toscana. Si tratta però di una formulazione impropria dal punto di vista tecnico.

Il portale Zero Code non contiene infatti alcun algoritmo decisionale complesso: si tratta di una semplice interfaccia web, sviluppata con tecnologie moderne (Angular e API REST), che si limita a visualizzare i dati forniti dai sistemi informativi regionali e dalle singole Aziende Sanitarie Locali. Il menu delle province è generato automaticamente in base alla risposta di un endpoint remoto. Se una provincia non è presente, significa che:

  • o non è stata configurata correttamente nel back-end,
  • o è stata temporaneamente disattivata,
  • o è presente un malfunzionamento tecnico persistente nella trasmissione dei dati.

In ogni caso, non si tratta di una scelta algoritmica, ma di una questione di gestione e manutenzione del sistema.

A conferma della natura probabilmente tecnica del problema, nei mesi scorsi il servizio era perfettamente funzionante anche per i cittadini della Lunigiana e della provincia di Massa-Carrara. Diversi utenti (compreso chi scrive) hanno utilizzato senza difficoltà la piattaforma per prenotare prelievi nei distretti locali. Questo suggerisce che l’attuale disservizio sia emerso di recente, e che non corrisponda a un’esclusione strutturale o deliberata del territorio.

Tuttavia, la questione resta grave. Se un servizio digitale pubblico, pensato per agevolare l’accesso sanitario in tutta la regione, diventa improvvisamente inaccessibile per un’intera provincia, è dovere delle istituzioni fornire spiegazioni puntuali e rapide. Tanto più che il problema era già stato segnalato in passato e, secondo quanto riportato dal sindaco, ritenuto risolto.

Per questo, più che evocare algoritmi o automatismi malfunzionanti, occorre esigere:

  • chiarezza sul piano tecnico, con una verifica della configurazione del portale,
  • trasparenza sul piano amministrativo, chiarendo chi gestisce l’integrazione dei dati,
  • e soprattutto un impegno costante alla manutenzione dei servizi digitali, che non possono essere lasciati senza controllo.

Non è in discussione la validità dello strumento Zero Code, che in molte aree toscane funziona e rappresenta un’efficace alternativa allo sportello CUP. Ma se i sistemi digitali non sono affidabili, diventano un ulteriore ostacolo per i territori periferici, già penalizzati dalla geografia e dalla carenza di strutture. Non è un algoritmo a escludere i cittadini: è l’assenza di manutenzione, ascolto e attenzione.

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