Era il 6 e il 7 settembre 1920, quando una violentissima scossa di terremoto, di magnitudo 6,48, con epicentro a Vigneta, nel comune di Fivizzano, sconvolse la Lunigiana e la Garfagnana.
In totale i morti ufficialmente furono 171 (88 nella Provincia ) i feriti 650 (421 a Massa-Carrara): 45 morti e 300 feriti solo nel Comune di Fivizzano di questi 17 a Sassalbo.
Due i fattori che contribuirono a limitare il bilancio delle vittime: il giorno 6 c’era stata una violenta scossa per cui molti avevano deciso di rimanere all’aperto, inoltre considerate le principali attività economiche (agricoltura e pastorizia) a quell’ora molti, per lavorare, erano già fuori dalle loro case, dove restarono, invece, soprattutto donne e bambini, che furono le principali vittime.
Nel caso di Sassalbo esiste fra le carte dell’Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Michele Arcangelo di Sassalbo, un voluminoso carteggio, una cronaca accorata, sensibile, carica di amore e di umanità, che narra del terremoto del 6 e 7 settembre 1920. Una meticolosa ricostruzione che racconta il Terremoto minuto per minuto, quasi una diretta, un documento ed una testimonianza unica.
L’estensore dell’opera sa di essere testimone, quasi messo celeste, di un evento catastrofico eccezionale. A questo cronista d’eccezione, l’arciprete Don Antonio Pinelli, va il merito di aver fissato indelebilmente nella storia una delle pagine più tristi, ma anche più ricche di umanità e di solidarietà fra le genti che la storia ricordi, mettendo in evidenza anche il carattere e l’indole dei Sassalbini in quel ormai lontano di cento anni 1920.
Per volontà del Parco Nazionale e del suo presidente Fausto Giovanelli, in collaborazione con il presidente della Provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti e del sindaco di Fivizzano Gian Luigi Giannetti, il 12 settembre 2020 a Sassalbo, è stato programmato l’evento “A 100 anni dal terremoto” che vedrà il racconto di quei momenti con la relazione dell’esperto di storia locale Emanuele Bertocchi.