(di Fabio Certosino)
La politica devono farla i competenti e gli onesti. Questo lo diciamo in generale e perché siamo favorevoli a una giusta e proporzionata remunerazione dei nostri politici, come pure a sostenere i costi che il funzionamento democratico dello Stato comporta: è la lente dei cittadini che deve poi valutarne l’azione e l’operato, anche grazie all’attività, talora di smascheramento, delle opposizioni.
Questa mattina (sabato ndr.) il Consiglio Comune di Aulla si è riunito, d’urgenza a causa delle tempistiche, per approvare l’opportuna adesione in forma associata ai contributi per la rigenerazione urbana e il decoro, così come stabilito dalla legge 234/2021 del 30 dicembre. Ci attendevamo un andamento lineare e un’approvazione veloce e unanime e poi magari un aperitivo all’aria aperta in un giorno meraviglioso, invece chi ha un po’ d’esperienza ci ha suggerito di assumere una disposizione da condizionale: ci saremmo attesi.
Ecco, già in apertura sentiamo dire dall’opposizione di non aver avuto il tempo per valutare con agio la documentazione relativa ai progetti allegati alla domanda, poiché questa sarebbe stata messa a disposizione in ritardo e solo su reiterata richiesta. Noi abbiamo subito pensato che forse proprio l’urgenza avesse imposto una corsa senza fiato, però, come in seguito l’opposizione stessa ha rilevato, il termine di scadenza delle domande è stato rinviato dal 31 marzo al 30 di aprile (abbiamo in seguito verificato ed effettivamente la proroga è ufficiale). A questo punto sono venute richieste di chiarimento sulle motivazioni della convocazione d’urgenza, dal momento che la stessa è stata disposta il 22 marzo, la proroga pubblicata il 23 marzo: dunque, secondo l’opposizione, nulla ostava al rinvio della convocazione. Il tiremmolla che si è innescato allora sull’opportunità di rinviare la convocazione per una migliore valutazione delle carte, è stato, secondo noi, giustamente posto sul piano politico, come a voler obbligare la maggioranza a dare prova di quell’effettivo rispetto per l’opposizione richiamato dal sindaco ogni volta che ricorda di essere rappresentante di tutta la comunità. La questione è stata naturalmente rimessa ai voti della maggioranza dopo una pausa; in questo momento, abbiamo creduto nell’adesione al rinvio anche per il riconoscimento del sindaco delle riserve sull’urgenza. Al rientro, invece, niente da fare e tra le motivazioni addotte abbiamo sentito ricordare i costi dei gettoni per i consigli, da un assessore, e un non meglio specificato vantaggio derivato dalla presentazione della domanda entro marzo nonostante la proroga, dal sindaco.
In questo clima un po’ surriscaldato si è passati all’analisi dei progetti, il vero coup de theatre. In seguito all’elencazione veloce e arruffata dei progetti, l’opposizione chiede spiegazioni sulle scelte dei siti e delle opere da realizzare, motivando la richiesta con il mancato dialogo e confronto con cui la maggioranza avrebbe proceduto. Nell’acceso dibattito siamo andati a sbattere alla fine contro un muro apparso all’ultimo: l’opposizione avrebbe portato alla luce un piccolo conflitto di interesse di un assessore relativamente a un terreno coinvolto in un progetto.
Ebbene, consapevoli o meno della magagna, i membri della maggioranza hanno chiesto, ovviamente, all’interessato di astenersi dall’approvazione, rendendosi però conto di perdere un voto favorevole e quindi di dover forse concedere qualcosa. La realtà però non è mai paga di effetti scenici strabilianti. Come un deus ex machina, ovvero un’apparizione divina provvidenziale, si è materializzato un consigliere di maggioranza che aveva precedentemente fatto avere notizia ufficiale della propria impossibilità a partecipare. A questo punto, a banchi vuoti dell’opposizione che ha preferito lasciare la sala consiliare, come i bambini gioiscono investiti dalla pioggia di dolcetti dopo il colpo fortunato alla pignatta, la maggioranza si vota, sicura dell’esito, l’approvazione della convenzione.
Vorremmo concludere alla maniera un po’ bacchettona di Esopo, mettendo in guardia gli uomini sulla fragilità della credibilità attraverso il paragone con l’infedeltà coniugale, per cui, scoperti una volta, si può finire nel sospetto passato presente e futuro.