mercoledì 11 Dicembre 2024

Strage nel deposito Eni di Calenzano, è lutto regionale


Nella mattinata di lunedì 9 dicembre 2024, intorno alle ore 8:30, una violenta esplosione ha scosso il comune di Calenzano, in provincia di Firenze. L’incidente si è verificato in un’azienda situata nella zona industriale della città, specializzata nella produzione di materiali plastici.

Secondo le prime ricostruzioni fornite dai Vigili del Fuoco intervenuti sul posto, l’esplosione sarebbe stata causata da una fuga di gas all’interno di un impianto di lavorazione. L’onda d’urto ha provocato il crollo parziale del capannone industriale e danni significativi agli edifici circostanti.

Il bilancio provvisorio riporta 5 vittime e diversi feriti, trasportati negli ospedali di Careggi e Prato. Le autorità locali hanno immediatamente attivato il piano di emergenza, evacuando le abitazioni e le attività commerciali nel raggio di 500 metri dal luogo dell’incidente. Sul posto sono intervenute numerose squadre dei Vigili del Fuoco, unità cinofile per la ricerca di eventuali dispersi, ambulanze del 118 e forze dell’ordine.

La Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’esplosione e eventuali responsabilità. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) ha avviato i rilevamenti per verificare possibili contaminazioni dell’aria e del suolo a seguito dell’incidente. Il sindaco di Calenzano ha dichiarato il lutto cittadino per la giornata di oggi, mercoledì 11 dicembre. L’azienda coinvolta nell’incidente, attiva da oltre 30 anni nel settore, non aveva precedenti segnalazioni di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Le indagini sono in corso per determinare se l’esplosione sia stata causata da un errore umano o da un malfunzionamento dei sistemi di sicurezza. L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle aree industriali e sulla necessità di controlli più stringenti nelle attività produttive ad alto rischio.

Ora, mentre la Procura di Prato indaga per fare luce sulle cause di questa tragedia, la comunità si stringe nel dolore. Il lutto cittadino e quello regionale annunciato dal presidente Giani sono gesti che ci uniscono nel ricordo delle vittime. Ma non possiamo fare a meno di chiederci: si poteva evitare? Quali misure di sicurezza erano in atto? Domande che richiedono risposte, per evitare che tragedie simili si ripetano in futuro.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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