Una settimana violenta quella trascorsa nei territori israelo-palestinesi. Colpi di arma da fuoco, razzi, bombardamenti hanno illuminato tristemente la notte sulla Striscia di Gaza – Westbank.
Non si sono visti scontri così ormai da anni. Le forze di entrambe le parti hanno rigettato ogni strada di risoluzione pacifica del contrasto e sono passate alle maniere forte. Attualmente il bilancio delle persone uccise è di 115 palestinesi e 7 israeliani. Il premier Benjamin Netanyahu ha detto che Hamas, gruppo palestinese radicale che è alla guida del territorio di Gaza, pagherà un “prezzo molto alto” per le sue azioni: “Continueremo a fare quello che stiamo facendo con grande intensità. L’ultima parola non è ancora stata pronunciata e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario.
Nessuna resa nemmeno dai gruppi palestinesi che continuano a combattere pur in inferiorità numerica e soprattutto tecnologica.
Il tema della “coesistenza” di due stati in una sola area è molto discussa, Israele ha più volte affermato di volersi confermare come stato in cui sia rimosso l’arabo da lingua ufficiale, cercando l’esclusività dei propri insediamenti.