domenica 22 Dicembre 2024

SdS Lunigiana: i numeri della pandemia sul territorio

Nel corso dell’ultima Assemblea dei soci della Società della Salute della Lunigiana, è stata approvata la Programmazione Operativa Annuale (POA) per il 2021 nel contesto dell’aggiornamento del Profilo di Salute.
Un documento in cui uno spazio importante è rappresentato dall’emergenza pandemica in corso e dalle azioni di contenimento adottate.


Emerge, infatti, che la Lunigiana, all’interno del contesto regionale, ha presentato sin dall’inizio del periodo emergenziale dati di diffusione del Covid-19 di particolare entità rispetto ad altri territori: al 15 maggio 2020 erano stati registrati 432 casi tra i residenti.
Di questi il 59% erano femmine e il 41% maschi.
I comuni più colpiti sono stati quelli di Fivizzano, Pontremoli, Filattiera, Villafranca e Mulazzo.
Il 37% dei pazienti è stato ricoverato, in particolar modo gli uomini (61% vs 39% donne).
Il tasso di letalità tra i residenti ha raggiunto il 18,6%.


Per quel che riguarda la curva epidemica il picco dei casi rilevati è stato raggiunto a fine marzo, mentre dal 12 aprile si è assistito all’appiattimento della curva.
Il 31% dei casi ha riguardato ospiti di Rsa.
Nel 37% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero.
L’ondata di contagi dell’autunno ha coinvolto la zona della Lunigiana molto di più di quella della primavera scorsa, anche perché nella seconda fase il tracciamento dei casi è stato molto più efficace e complessivamente il tasso di letalità si è ridotto al 4,2%.
Da inizio pandemia ad oggi, quindi, sono stati registrati oltre 2mila e 600 casi tra i residenti; di questi il 51% erano femmine e il 49% maschi.
I comuni più colpiti sono stati quelli di Aulla, Fivizzano, Pontremoli e Licciana Nardi.


“Quello appena trascorso – commenta il presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese – è stato un anno particolarmente difficile per tutti e anche per il nostro consorzio, anno che ha visto, però, anche una capacità di riorganizzazione dei servizi ed una partecipazione e coesione straordinarie, che hanno permesso di fronteggiare la pandemia da covid-19”.
E per continuare a fronteggiarla con successo, nel 2021 saranno promosse le seguenti azioni di prevenzione: attivazione di una serie di strategie per l’identificazione precoce dei casi di covid-19, per organizzare il supporto alle RSA e alle altre strutture residenziali, e per organizzare una vaccinazione anticovid quanto più capillare possibile; per quanto concerne l’assistenza territoriale, non mancherà il sostegno ai genitori nei momenti di criticità nel rapporto con i propri figli e saranno messe in atto strategie di contenimento della diffusione della pandemia da covid-19, sia nella popolazione generale, sia nella popolazione anziana ospite delle RSA, sia degli stessi operatori sanitari; sul fronte dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà, il programma prevede di fornire un aiuto concreto a nuclei familiari e/o singole persone in situazione di criticità socio-economica, aggravata anche dall’attuale emergenza sanitaria, attraverso azioni integrate di sostegno.


“Questa programmazione – precisa il direttore della SdS Lunigiana, Amedeo Baldi – mantiene, comunque, particolare attenzione alla prevenzione, agli interventi della cronicità, agli interventi di continuità assistenziale fra ospedale e territorio e all’integrazione fra sociale e sanitario.
Quest’ultimo aspetto è il caposaldo della nostra organizzazione e consente di realizzare politiche sociali e sanitarie integrate attraverso i fondi che derivano dagli enti consorziati, permettendo di sviluppare un welfare di comunità per la crescita della stessa.
Alcune azioni programmatiche sono innovative e tengono conto anche delle attuali disposizioni nazionali come il reddito di cittadinanza, ed il fondo povertà.
La Lunigiana è stata particolarmente colpita fin dalla prima ondata del covid-19, essendo confinante con le Regioni in cui l’epidemia ha avuto una maggiore espansione.
Pertanto, stiamo vivendo un periodo molto difficile, nel quale ogni giorno è necessario ripensare le modalità di lavoro sia per poter assistere le persone sia per affrontare le nuove e diverse problematiche.


Inoltre, è necessario sottolineare che le azioni messe in atto per il contenimento di questa pandemia ci hanno obbligato anche a riflettere sulla riorganizzazione dei servizi e sulla ripartenza, che non possono non tener conto dei rigidi sistemi di sicurezza necessari per la protezione degli utenti e degli operatori, e per la salvaguardia della salute pubblica.
A questo proposito, appare opportuno evidenziare, ancora una volta, l’impegno continuo e appassionato di tutti gli operatori – conclude Baldi – sia quelli in prima linea sia quelli che supportano la logistica necessaria al buon funzionamento di tutto il sistema”.

Redazione
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