22 Novembre 2024, venerdì

“Come trasformare un’opportunità in un problema? Chiedetelo all’Amministrazione Comunale di Bagnone, vi sapranno consigliare”

Ci scrive il signor Mario Lazzerini Denchi, raccontandoci un episodio abbastanza singolare di “lungimiranza” che non è riuscita a concretizzarsi nel tempo, complice un periodo complicato per tutti ed un veloce cambio di amministrazione dopo l’addio al compianto sindaco di Bagnone Carletto Marconi. Ovviamente ci piacerebbe sapere che questa storia avesse un finale positivo, sarebbe un guadagno per tutti.

Ecco la lettera del signor Lazzerini Denchi:

“Buongiorno a tutti, il mio nome è Mario Lazzerini Denchi, sono residente a Bagnone dal 2011, sono originario di Livorno ma sono cresciuto a Milano dove mi sono laureato in Geologia nel 1982, ho lavorato come Geologo presso l’ENI per l’Esplorazione di Idrocarburi per oltre 36 anni dei quali 25 passati all’estero. Ho sempre avuto la passione per le rocce, i minerali ed i fossili che ho iniziato a raccogliere sin da quando ero ragazzo, alla fine della mia carriera lavorativa avevo accumulato una notevole collezione, oltre 500 campioni di rocce e minerali provenienti da tutto il mondo ed ho avuto la malaugurata idea di donare questa collezione al Comune di Bagnone.

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Avevo fatto questa donazione al Comune di Bagnone nel Dicembre 2016, all’epoca il Sindaco, il compianto Sig. Carletto Marconi, aveva realizzato che potesse essere una grande opportunità per la comunità, discutendone con l’Assessore Daniele Lombardi, con i rappresentanti del CAI e con il Geologo della Regione Toscana si era pensato alla realizzazione del progetto del Museo Geologico del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, progetto che venne presentato nell’Ottobre 2017 all’Ente del Parco dell’Appennino.

Il Sindaco aveva messo a disposizione il locale sottostante il Teatro Quartieri ed aveva autorizzato la realizzazione di quattro vetrine dotate di illuminazione per ospitare la mia collezione. Io mi sono occupato di preparare i piedistalli per i campioni ed ho allestito le vetrine, preparato le etichette per ogni campione e preparato dei pannelli didattici che avrebbero illustrato il contenuto delle vetrine, il tutto ovviamente a mie spese.

Era anche prevista una sezione dedicata alla Geologia dell’Appennino e del territorio del Comune di Bagnone a cui avrebbe contribuito anche il CAI illustrando sentieri ed itinerari di interesse geologico ambientali.

L’inaugurazione del Museo purtroppo non si è potuta realizzare nei tempi previsti, cioè l’estate del 2019, a causa della pandemia da Covid-19 che si è protratta sino all’estate del 2021 ed in seguito la scomparsa del Sindaco Carletto Marconi e le elezioni per il rinnovo della Giunta Comunale hanno contribuito ad un ulteriore ritardo nel finalizzare il progetto.

Nel Novembre 2021 è emersa la chiara volontà da parte della nuova Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Giovanni Guastalli di non procedere con questa iniziativa, il locale precedentemente individuato come sede del Museo Geologico del Parco dell’Appennino sarà destinato ad altre attività.

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A questo punto mi sono attivato per una soluzione alternativa, ho contattato il Sindaco di Licciana Nardi il quale avrebbe molto volentieri messo a disposizione dei locali all’interno del Castello del Masero di Terrarossa, si era pensato di proporre una sorta di cooperazione tra i due Comuni, cioè il Comune di Licciana Nardi avrebbe messo a disposizione i locali mentre il Comune di Bagnone avrebbe contribuito con la donazione delle vetrine che erano state commissionate dal Comune per la realizzazione del Museo, ovviamente il sottoscritto avrebbe contribuito con l’allestimento delle vetrine nella nuova sede. Questo non si è potuto realizzare perché le vetrine resteranno di proprietà del Comune di Bagnone e saranno attribuite ad altri servizi, inoltre mi è stato richiesto di liberare il locale e le vetrine entro e non oltre il 2 Maggio, cosa che ho fatto, a questo punto la collezione è tornata al sottoscritto che oltre ad avere speso tempo, fatica ed anche un bel po’ di soldi dovrà trovare una soluzione alternativa.

Desideravo rendere pubblica questa vicenda perché so che molti di voi aspettavano l’apertura di questo Museo che sicuramente avrebbe rappresentato un contributo notevole allo sviluppo culturale ed anche economico per Bagnone in quanto se ben gestito avrebbe funzionato da richiamo per i Turisti che sempre più numerosi vengono a visitare il nostro Comune, ma sarebbe servito anche come contributo alla didattica non solo per i nostri Studenti ma anche per quelli dei Comuni limitrofi.

Concludo dicendo che non mi sono assolutamente chiare le motivazioni che hanno portato la nuova Giunta a cancellare questo progetto e spero di aver sufficientemente chiarito che io non ne sono assolutamente responsabile.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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