C’è un luogo a Pontremoli in cui regna un’atmosfera solenne, spirituale, in cui l’ispirazione mistica può essere accompagnata dalla pace che regna sovrana, dalla cura degli spazi e dalla natura che lo circonda. È l’Ospitale San Lorenzo Martire, ex Convento dei Frati Cappuccini, gestito dal Gruppo Missionario Padre Daniele, che sin dal suo ingresso nella guida di questa struttura, che ospita l’Ostello della Via Francigena, ha cercato di curare nei dettagli, di rendere il più accogliente e gradevole possibile.
Conosciuto da molti, l’Ospitale è noto proprio per il ruolo che detiene nei confronti della Via Francigena e di tutti i pellegrini che ogni anno si ritrovano a percorrere l’antico tracciato di Sigerico, affascinati dall’esperienza che questa rappresenta dal punto di vista fisico, spirituale e personale. E proprio Pontremoli, prima tappa della Via Francigena Toscana, viene molto apprezzata da chi arriva sino a qui dopo aver percorso le precedenti tappe. Ad affascinare sono i vari paesaggi che qui è possibile ammirare, la natura incontaminata, il fascino del Medioevo che dal suo borgo e dalla sua Fortezza si propaga, la ricchezza in termini di tradizioni e di cultura, che vivono tra le sue vie, i suoi surcheti, i suoi palazzi e i suoi ponti.
Per questo il gruppo Missionario Padre Daniele vuole continuare nel suo intento di rendere l’Ospitale San Lorenzo Martire un luogo simbolo del cammino, uno spazio di pace, in cui entrare in contatto con l’Io più vero e sentito, con l’Essere pellegrino, con i passi messi e quelli ancora da mettere, con il viaggio interiore dell’Essere e con quello esteriore dell’Uomo, con il silenzio, la natura, la bellezza e tutto ciò che è possibile reperire all’interno e all’esterno dell’Ospitale.
Lo hanno fatto insieme al Professore Antonio Antonucci di Padova, esperto del settore, che ha predisposto un progetto per la realizzazione di un giardino all’interno del Chiostro dell’ex Convento e nello spazio esterno. Piante medicinali ed officinali, la creazione di una fontana e di una orangerie sotto il porticato. Un modo per rendere ancora più accogliente questa struttura, cercando di far rivivere le tradizionali funzioni del chiostro monastico dove venivano coltivate le piante medicinali per la cura degli ospiti.
È stato a Pontremoli il professor Antonucci, nel novembre scorso, potendo così studiare la struttura, effettuare i rilievi del caso, cercando di comprendere quali piante portare, come, dove sistemarle, cercando di dare al tutto un’armonia e un senso.
Ora però tutto questo ha bisogno di un supporto.
Unanime desiderio è quello di coinvolgere l’intera cittadinanza, ma non solo, all’interno del progetto. Sarà infatti possibile acquistare una delle piante previste all’interno del prospetto, dando a questa un nome e divenendone così “custode”, ma solo dal punto di vista metaforico. Chiunque potrà avere all’interno dell’Ospitale la propria pianta, che andrà quindi a far parte dell’intero progetto rientrando così nello spirito di condivisione e bellezza che sta alla base dell’Ospitale. Al centro del chiostro poi, verrà realizzata una fontana e sarà importante contribuire a questo ulteriore “inchino” all’acqua quale simbolo di vita.
Adottare una pianta è un gesto di responsabilità e solidarietà nei confronti del mondo intero, di chi verrà dopo di noi, della salute e della bellezza di ciò che ci sta intorno.
L’invito quindi è aperto a tutti. Per ulteriori informazioni basterà contattare il numero 339.1956770.