8 Novembre 2024, venerdì

Pontremoli: riaperto il ponte di Santa Giustina

Era rimasto l’ultimo ponte danneggiato dall’alluvione del 2011 ancora da sistemare: con la conclusione del duplice intervento da parte del servizio Viabilità della Provincia di Massa-Carrara, per un costo complessivo di poco superiore a 1 milione di euro, il ponte di Santa Giustina, a Pontremoli è tornato transitabile subito dopo l’inaugurazione del 21 maggio 2019.
A testimoniare quanto la struttura sia importante e strategica non solo per l’area produttiva di Pontremoli, permette infatti un collegamento diretto con il casello autostradale, ma anche per l’intere alta Lunigiana basta vedere il parterre di autorità presenti all’inaugurazione. Assieme all’assessore regionale, Vincenzo Ceccarelli, al presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, la sindaca di Pontremoli, Lucia Baracchini, e il consigliere regionale, Giacomo Bugliani, a reggere il nastro ci sono i consiglieri provinciali Ricciardi e Cresci, i sindaci di Zeri, Petacchi, di Filattiera, Folloni, e di Villafranca, Bellesi, e l’assessore Ciri di Mulazzo.
“È stato un percorso di riprogettazione complesso  che ha permesso una interrelazione tra i vari enti interessati che ci riconsegna una infrastruttura che attendevamo da tempo” ha dichiarato la sindaca Baracchini ringraziando tutti per l’impegno ed il lavoro svolto.
“Grazie per la pazienza dimostrata – ha detto il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti rivolgendosi alla sindaca – grazie perché è stata di pungolo: otto anni di attesa sono lunghi, non è stato un percorso semplice, soprattutto perché affrontato in un momento che per le province è stato ed è ancora difficile. Basti pensare anche alle difficoltà burocratiche: sono state 440 le ditte che hanno iniziato il percorso della gara. Un ringraziamento ai tecnici ma anche alla Coaf, l’azienda che ha eseguito i lavori non semplici come non lo sono quelli svolti nell’alveo del fiume. Dobbiamo anche riconoscere che la Regione è stata molto presente in questo territorio”.
“Dietro a un’opera pubblica c’è sempre un grande lavoro di molti, dalla progettazione alle autorizzazioni, alla ordinaria burocrazia. Il ringraziamento lo rivolgiamo a tutti – ha precisato l’assessore regionale Ceccarelli. È stato un  grande lavoro, c’è voluto del tempo ma credo sia una dimostrazione di ua  grande collaborazione tra Regione e istituzioni territoriali. Spesso quando si abita come si dice ai confini dell’impero, si ama dire Firenze è lontana. Penso che i questi anni in cui queste comunità hanno avuto bisogno, la Regione ha cercato di essere vicina. Pensiamo di aver fatto quello che era possibile fare compatibilmente con le risorse”.
I lavori come detto si sono svolti in due fasi: una prima dal costo di circa 300 mila euro, ha riguardato il rialzamento e la messa in sicurezza della struttura, la seconda, dal costo di circa 770 mila euro, è quella partita nel 2018, ha riguardato quattro interventi: sulla pila destra, che è stata demolita e ricostruita con una nuova fondazione su micropali che raggiungono lo strato roccioso a circa 12 metri di profondità dalla quota dell’alveo. Sulla pila sinistra è stata effettuata una protezione dall’erosione anche in questo caso con micropli che raggiungono quasi 7 metri collegati da un cordolo perimetrale.
Sulla sponda destra è stata realizzata una protezione lungo il fronte di spalla, formata da una corona di micropali collegati da un cordolo e una protezione a gabbionate. Il quarto è ultimo intervento ha riguardato invece la struttura dell’impalcato

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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