L’aula del Senato ha approvato con 208 voti a favore, 33 astenuti (tra loro i senatori di Fratelli d’Italia) e nessun contrario l’ordine del giorno che impegna il governo “ad avviare tempestivamente mediante le competenti istituzioni le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana ai sensi del comma 2 dell’articolo 9, della citata legge n.91 del 1992”.
Inizialmente erano state presentate due mozioni, una del Pd e l’altra di M5s, che sono poi confluite in un ordine del giorno per consentire un’unica votazione. Rispetto alla mozione a prima firma Verducci (Pd) e Segre, presente in aula, il dispositivo dell’odg approvato è stato modificato con le raccomandazioni della viceministra Marina Sereni che ha invitato a inserire nella mozione un riferimento alla necessità di verificare tutte le condizioni in vista della possibile concessione della cittadinanza, misura che potrebbe rivelarsi addirittura controproducente rispetto all’obiettivo del rilascio di Zaki.
Inizialmente infatti la mozione dem impegnava tout court il governo “ad intraprendere con urgenza tutte le dovute iniziative affinché a Zaki sia riconosciuta la cittadinanza italiana”.
“Con l’approvazione della mozione per il conferimento della cittadinanza italiana a Zaky, il Parlamento si è assunto un’importante responsabilità dando ascolto alle voci di 200mila cittadini che in questi mesi hanno levato le proprie voci per Zaky”. È il commento degli autori della petizione lanciata ad inizio anno dall’Associazione “Station to Station” su Change.org. e che ha raccolto 200.000 firmatari.