La cittadinanza aveva bisogno di normalità, che ieri mattina – domenica 20 febbraio – si è tradotta in una visita cardiovascolare.
Il Covid-19 ha allontanato – quasi – tutti da ogni tipo di problema medico che non fosse strettamente legato alla pandemia. Ieri mattina, invece, l’Ospedale del Cuore, aderendo alla campagna di prevenzione nazionale “Cardiologie Aperte”, ha aperto le proprie porte accogliendo – gratuitamente e senza prenotazione – la popolazione per uno screening al cuore.
Un vero e proprio successo: la cittadinanza si è riversata in via Aurelia Sud per far ascoltare il proprio cuore. Per far fronte alle numerose richieste – addirittura superiori alle aspettative – è stato necessario chiamare ulteriori medici e infermieri, che sono accorsi in aiuto dei colleghi: le la partecipazione è stata di circa 300 persone. Visto il gran numero, non tutti i cittadini hanno – purtroppo – potuto effettuare lo screening: gli operatori sanitari stanno lavorando per contattarli.
“Le malattie cardiovascolari – commenta il dottor Sergio Berti, direttore dell’Unità Operativa Cardiologia Diagnostica e Interventistica – sono, nel mondo occidentale, la prima causa di morte. Ma (perché c’è, un ma) con una buona e adeguata prevenzione è possibile non ammalarsi di cuore: questo abbiamo fatto ieri e continueremo a fare ogni giorno”.
“Grazie, alla cittadinanza e al personale sanitario – conclude Marco Torre, direttore generale della Fondazione Monasterio. Un modo, quello delle “Cardiologie Aperte”, per restituire l’apprezzamento che la cittadinanza ci riserva, affidando la propria salute alle nostre cure. Medici e Infermieri sono, poi, una garanzia sulla quale poter fare sempre affidamento: come una famiglia, hanno capito che avevamo bisogno di loro, e si sono mobilitati in gran numero, al fine di non lasciare nessuno escluso ieri mattina”.