In relazione alla denuncia della UIL sui casi di positività al monoblocco di Carrara, la medicina preventiva della ASL Toscana nord ovest, fa presente che la procedura aziendale 901 “Sorveglianza sanitaria degli operatori esposti al rischio di infezione da Covid-19”, stabilisce i criteri di valutazione del rischio di contatto, basso/medio/alto, calcolato prendendo in considerazione diversi fattori come l’uso di mascherine e dispositivi di protezione individuale, il distanziamento e il tempo di esposizione.
La valutazione del livello di rischio (basso, medio o alto) è ricavata dal direttore di struttura che utilizza uno specifico algoritmo costruito sulla base delle dichiarazioni scritte degli interessati, in accordo con il medico competente e con il responsabile salute prevenzione e protezione (RSPP).
Se dall’indagine l’operatore risulta a basso rischio, il responsabile di struttura conserva la segnalazione in un apposito registro, in caso risulti a medio o alto rischio la scheda di valutazione viene inviata al medico competente che a sua volta prescrive il tampone nasofaringeo da eseguire in settima – decima giornata dal contatto.
Nel caso specifico, messo in evidenza dalla UIL, la procedura aziendale 901 è stata regolarmente seguita. Infatti, il contatto con un operatore risultato positivo è avvenuto il 9 novembre scorso, le infermiere coinvolte hanno inviato le schede al responsabile di struttura nei giorni 12 e 13 novembre e sono arrivate al medico competente il 16 novembre. Come si evince dalla ricostruzione dei fatti non si può certo parlare di “un’attesa di 15 giorni”.