Le difficoltà relative al trasporto su ferro e su gomma che la Lunigiana vive e che potrebbero aggravarsi nel breve periodo hanno indotto il Sindaco di Tresana e Vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Matteo Mastrini, ad una richiesta di utilità sociale.
“Negli anni fra il 2014 ed il 2017 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito di accordi con le Società autostradali, aveva garantito l’introduzione di un’agevolazione sul pedaggio autostradale per le necessità dei pendolari che utilizzavano l’autostrada, oltre un determinato limite chilometrico. Tale misura risulta essersi esaurita nel 2017”.
“Io ritengo che si potrebbe pensare di riproporre quell’iniziativa al fine di favorire, in forma complementare con le consolidate forme di trasporto pubblico, le politiche di accessibilità da e verso le aree interne come la Lunigiana. Possibilità previste dalla Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne: al contempo questa sarebbe una forma di agevolazione utile per tutti i pendolari che adoperano l’autostrada”.
“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tramite la direzione competente, aveva avviato le procedure per un eventuale rinnovo dell’iniziativa, che ad oggi risulta ferma”.
Occorre ricordare che fino al 2016 Salt (A12) e Autocisa (A15) erano gestite separatamente e vi erano due bilanci autonomi: dal 2017 il bilancio è unico. I ricavi della gestione autostradale nel 2017 sono stati pari a 296 milioni 715 mila euro, di cui circa 103 milioni dalla gestione A15 e i rimanenti dalla gestione A12
“Il guadagno della gestione autostradale (senza considerare altre entrate da operazioni finanziarie) è stato, nel 2017, pari al 60,9% dei ricavi e si è attestato sui 183 milioni e 440 mila euro. Penso che una parte si potrebbe investire per finalità sociali. E lo dico perché nei prossimi mesi potrebbero arrivare cospicui tagli sia al trasporto su gomma, sia al trasporto su ferro. Per quanto attiene gli autobus, da ottobre, Autolinee Toscana applicherà il contratto di servizio firmato con Regione Toscana, i cui tagli riguardano principalmente la Lunigiana. Inoltre RFI e Trenitalia hanno riproposto più o meno gli stessi tagli già introdotti a dicembre e poi momentaneamente rivisti a febbraio. Tutte azioni in contrasto con la strategia nazionale delle Aree Interne, che invece vorrebbe salvaguardare le aree periferiche e contrastare lo spopolamento che le affligge”.