Arriva oggi la rinuncia del sindaco di Massa Francesco Persiani dopo la polemica politica sulla distribuzione delle mascherine nata in seguito all’annuncio da parte dell’amministrazione comunale della volontà di istituire 17 punti di distribuzione esterni dislocati su tutto il territorio comunale.
Il PD locale aveva preso nei giorni scorsi posizione attraverso una dichiarazione della deputata Martina Nardi che aveva annunciato un’interrogazione. In una nota a sua firma, insieme con il consigliere regionale Giacomo Bugliani e del segretario dell’unione comunale del Partito Democratico massese Norberto Ricciardi si legge: “Il sindaco di Massa, in spregio a qualsiasi decreto di contenimento del contagio da Covid19, comunica alla città che lunedì, in 17 diversi punti, verranno distribuite 5.000 mascherine.
5.000 persone e, probabilmente il doppio scenderanno in strada, una vicina all’altra, senza protezione individuale con il rischio oggettivo di nuovi contagi.
Ci sembra una decisione grave e pericolosa per la salute dei cittadini, in spregio ai sacrifici che la collettività ha sopportato sino ad oggi.
Comunichiamo al sindaco che ci attiveremo presso i rappresentanti locali e nazionali del governo, oltre alla Regione Toscana, perché questa scelta, dimostrazione di assoluta incapacità di governo, da parte del Sindaco e della sua maggioranza, venga impedita nel rispetto di quanto stabilito dallo Stato”.
Oggi Persiani risponde: “A seguito delle polemiche scatenate dal Pd e dalla propria dirigenza locale, le quali hanno generato falsi pericoli e un allarmismo dilagante, si è determinata una fortissima tensione sociale che potrebbe destabilizzare la sicurezza della nostra comunità. Comunico alla cittadinanza che l’amministrazione comunale si vede costretta a non procedere con le modalità annunciate.
La decisione è frutto della volontà di tutelare l’operato dei volontari, della Protezione Civile (che ringrazio per il lavoro che sta svolgendo da giorni senza sosta) nonché di tutti i cittadini che potrebbero ora essere esposti a critiche o attacchi mediatici. Infatti, aver messo in discussione in modo del tutto ingiustificato e immotivato la correttezza di quanto predisposto dall’amministrazione comunale di concerto con le associazioni di ProCiv al fine iniziare la distribuzione settimanale in modo rispettoso delle prescrizioni di legge e sanitarie i dispositivi di protezione personale a quella parte della popolazione ancora bisognosa, impedisce di poter svolgere questo fondamentale servizio con quella serenità d’animo e tranquillità indispensabile.
Aver anche solo tentato di minare la credibilità di questa operazione, ne ha compromesso in modo irrimediabile la fattibilità.
Sappiate comunque che questo è solo un contrattempo che non ci impedirà di perseguire quello che è sempre stato il nostro obiettivo: essere vicini ai nostri concittadini e proteggerne la salute. Certamente la distribuzione subirà, non per colpa nostra, dei rallentamenti, ma stiamo studiando soluzioni alternative consci che in una emergenza sanitaria ogni azione anche la più corretta può comportare controindicazioni e quindi non si deve mai smettere di mettersi in discussione. Proseguiremo dunque nella consegna a domicilio con le prenotazioni al Coc per le persone anziane o impossibilitate a muoversi e nelle zone di montagna. Solo ed esclusivamente per chi ne ha fatto o ne farà richiesta (i cittadini saranno contattati per orari e modalità così da non creare traffico) attiveremo in più giornate una consegna con il sistema drive through, nel più ampio rispetto della sicurezza.
Chiedo infine a tutti i cittadini di rimanere uniti, pazientare e avere piena fiducia nelle istituzioni, solo così potremo superare questo situazione d’emergenza”.