Nella mattinata di giovedì 17 gennaio si è conclusa l’operazione Bad Boys dei carabinieri di Massa Carrara, coordinati dalla Procura Generale di Genova e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa.
Gli arrestati tra settembre 2018 fino al 16 gennaio 2019 hanno commesso numerosi reati sul territorio. Le accuse a loro mosse sono:
un’aggressione a mano armata (armi da fuoco ed armi improprie), avvenuta il 3 settembre 2018 nel quartiere Poggi di Massa, a danno di un trentenne del luogo, successivamente ricoverato presso il NOA di Massa, reiterate minacce in danno di vari abitanti del quartiere Poggi che avevano assistito al pestaggio, ricorrendo anche all’esibizione di armi da fuoco per incutere loro terrore, una violenta aggressione avvenuta il 13 dicembre 2018, a danno di un quarantaquattrenne sempre del quartiere Poggi, deceduto poi due giorni dopo nella propria abitazione, fatto per il quale sono tuttora in corso indagini ed accertamenti tecnici peritali, più episodi di evasione e violazione al regime della sorveglianza speciale, reiterate minacce a persone informate sui fatti, il tutto con l’aggravante di aver commesso i fatti nel periodo in cui erano sottoposti a misure di sorveglianza.
L’operazione ha visto nella fase di esecuzione degli arresti l’impiego di 30 carabinieri del comando provinciale di Massa Carrara, con il supporto aereo di un elicottero HH 412 del 4^ nucleo elicotteri dei carabinieri di Pisa e di unità cinofile, per la ricerca di armi e stupefacenti, sono intervenuti i militari del nucleo carabinieri di Pisa San Rossore.
Il gruppo criminale, chiamato la Banda dei Poggi, continuava ad agire senza considerare il fatto che i membri erano sottoposti agli arresti domiciliari e a misure di prevenzione. Gli inquirenti hanno riscontrato assoluta insensibilità degli indagati a qualsiasi forma di controllo o limitazione che non sia quella imposta dalla carcerazione. Gli uomini erano già stati condannati in secondo grado, sentenza per la quale il prossimo mese di febbraio è fissata la decisione presso la Suprema Corte di Cassazione. Per tre di loro su indicazione della Procura di Massa, guidata dal Procuratore Aldo Giubilaro, è scattata la misura della custodia cautelare in carcere.