“Troppe persone nella nostra Provincia, sono convinte che entrare in Reti Ambiente sia l’obbiettivo da raggiungere. Alcuni articoli di stampa di queste ultime settimane ne sono la testimonianza ma ciò è assolutamente sbagliato. A nostro avviso infatti Reti Ambiente deve essere considerato solo un punto di partenza per arrivare a quegli accorpamenti tra aziende pubbliche dei rifiuti del territorio che fino ad ora sono mancati”. A dirlo è il Segretario Presidio FIT-CISL Massa Carrara Toscana Nord Luca Mannini.
“Per la “vecchia” AMIA di Carrara, il Comune ha fatto un percorso importante in questi anni. Percorso iniziato sotto l’Amministrazione Zubbani, terminato con l’attuale Amministrazione, ha portato alla razionalizzazione delle partecipate, come previsto dalla legge Madia, e alla nascita di una importante Multiservizi Nausicaa“.
“Su Massa, l’attuale Amministrazione ha investito molto su ASMIU. Lo sono a dimostrare le tante assunzioni di Personale che la Società sta facendo nonché il rinnovo in atto del parco mezzi veicolare. Un chiaro segnale di cambiamento ed interesse da parte dell’Amministrazione in un settore, quello della raccolta rifiuti, lasciato da anni a se stesso e privo di investimenti”.
“Anche in Lunigiana – prosegue Mannini – negli ultimi anni si è puntato molto ad una politica del rifiuto, portando la raccolta rifiuti differenziata ad altissime percentuali a tutto vantaggio di una politica verso il rifiuto zero”.
“Tuttavia tutto questo impegno da parte delle Amministrazioni Comunali della nostra Provincia rischia di essere vanificato se non si riesce a fare sinergia. Tre SOL [Società Operative Locali] sul nostro territorio infatti sono troppe. Tre SOL che non hanno i numeri dalla loro parte. In area vasta abbiamo a che fare con colossi come GEOFOR di Pisa [371.000 abitanti serviti e 600 dipendenti], ERSU che opera in 7 Comuni della Versilia e Montignoso [112.000 abitanti serviti e 360 dipendenti], AAMPS di Livorno che entrerà in area vasta nel 2022 [158.000 abitanti serviti e 330 dipendenti]. Se non si arriva in un futuro prossimo ad un accorpamento tra aziende del nostro territorio, si rischia di essere fagocitati in un secondo momento da SOL più grandi già esistenti e strutturate, rischiando di non contare più nulla sul panorama dei Rifiuti Regionale. L’Azienda di Trasporto Pubblico CTT Nord, dove nel Consiglio di Amministrazione della Società non ci sono rappresentanti del nostro territorio ne è il classico esempio”.
“Reti Ambiente non ci dimentichiamo che era nata per ottimizzare le risorse pubbliche ed arrivare al taglio dei tantissimi Consigli di Amministrazione che proliferavano su tutti i territori. Se non vi è accorpamento non ci può essere ottimizzazione e taglio dei costi. Si rischia che il taglio dei costi, in ogni caso necessario per abbassare la TARI, ricada sui lavoratori mediante il taglio dei loro stipendi”.
“Ripetiamo, Reti Ambiente da sola non è sufficiente. Bisogna fare uno sforzo mentale tra i vari Comuni del nostro territorio. In Versilia tra ERSU e SEA Ambiente abbiamo assistito nel recente passato ad uno scontro legale e mediatico senza precedenti. A distanza di pochi mesi stanno accorpandosi in nome e per conto dell’interesse Pubblico”.
“Uniamoci dunque per poter contare ed e poter dire la nostra in ambito Regionale sul mondo dei rifiuti conclude il segretario presidio FIT-CISL – , un mondo importante sia sul fronte dell’offerta occupazionale sia dal punto di vista della salute dei cittadini”.