In seguito alla segnalazione di diversi cittadini, Legambiente è andata sulle sponde del Torrente Gordana (in quel punto in Comune di Zeri), a pochi passi dall’ingresso al canyon degli Stretti di Giaredo. E lo stupore dell’associazione è stato tanto nel riscontrare che l’intera sponda sinistra del torrente era stata devastata.
Tutta la vegetazione fluviale era stata sradicata e buttata nell’alveo del fiume, la sponda demolita con chiari segni e impronte di una ruspa pesante. Un devastazione inspiegabile e intollerabile.
Quel tratto di torrente rientra nella Zona Speciale di Conservazione ‘Valle del Torrente Gordana’ istituita dalla Direttiva Eurpea ‘Habitat’ per proteggere habitat e specie a rischio di sopravvivenza e importanti per conservare la biodiversità in tutto il continente.
Il torrente distrutto è inoltre a pochi passi dall’ingresso degli Stretti di Giaredo, un canyon di grande bellezza che è diventata una delle mete più richieste e prestigiose per il turismo di tutta la Lunigiana, e oltre.
L’associazione ha quindi deciso di depositare un dettagliato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Massa, perché indaghi su eventuali reati e illeciti ambientali.
Copia dell’esposto è stata anche inviata all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, al Consorzio di Bonifica n. 1 “Toscana Nord”, al Settore Tutela della Natura e del Mare della Regione Toscana, all‘Unione di Comuni Montana Lunigiana e al sindaco del Comune di Zeri. Tutti enti che a vario titolo hanno competenza per le autorizzazioni, i controlli e la difesa dal rischio idraulico.
Si perché quegli interventi hanno alterato la morfologia dell’alveo, ostruendolo con movimenti di terra e decine di alberi abbattuti, con probabile aumento del rischio idraulico.
“Una devastazione inspiegabile e inaccettabile – commenta Matteo Tollini, responsabile Parchi e biodiversità di Legambiente Toscana – per un sito naturalistico d’importanza europea e fondamentale per l’immagine turistica di tutta la Lunigiana. Chiediamo l’immediato accertamento di eventuali abusi e responsabili e, in caso di inerzia, presenteremo esposto alla Commissione Europea perché valuti se attivare una ‘Procedura d’infrazione’ verso lo Stato italiano.”
“Ci è giunta voce inoltre – prosegue Tollini – che il Consorzio Toscana Nord abbia in progetto di realizzare nello stesso luogo una mega-scogliera. Scriveremo al Presidente Ridolfi per chiedere spiegazioni su un’altra opera devastante e inutile che ci vedrebbe totalmente contrari.”
In risposta, il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, citato nell’articolo, precisa che:
Sul posto indicato nel testo, il Consorzio non ha svolto, né ha in corso, nessuno degli interventi sollevati da Legambiente. Inoltre annuncia che a breve si svolgerà un sopralluogo congiunto con gli altri Enti competenti, sopralluogo già in programma da giorni, per effettuare sui luoghi le necessarie verifiche riguardo alle competenze e alle cause.
Infine, il Consorzio precisa che non sono in programma lavori che riguarderebbero scogliere sul torrente, come indicato nell’articolo.