27 Aprile 2024, sabato
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Le parole con cui affrontiamo il mondo

Il viaggio che vi propongo è un’avventura attraverso “le parole e le cose”, un tentativo di andare alla ricerca del significato che lega  una cosa al suo nome. “Perché quella cosa si dice così, e non altrimenti? Dove sta la necessità che lega una cosa all’espressione da cui essa viene evocata?“.
Studiare l’etimologia di un nome significa tentare di conoscere l’itinerario che una certa idea ha percorso nella storia, all’interno di una certa cerchia di uomini e nelle relazioni fra di essi intrattenute, prima di arrivare a quietarsi in un nome in cui quell’idea sarà capace di ritrovare sé stessa a tutto tondo. Proviamo a pensare al nome come ad un oggetto, ad un opera artigianale collettiva, come allo strumento inventato da un certo gruppo di persone per raffigurare il loro contatto con l’ambiente cui è capitato in sorte di vivere. Esso, il nome, diviene l’effige di quel primo incontro.
Comprendere il significato di un nome, facendo attenzione alla sua etimologia, alla sua storia, ci permette di conoscerne il luogo d’origine e di immedesimarci nel contesto di quella prima evocazione verbale. Il contesto, cui spesso rimanda la radice dei nostri termini, è simile alla vasta radura su cui germoglia solitario il bocciolo di un qualche fiore, cui quella ne indica l’orizzonte, l’ambito concreto in cui quel nome, simile ad un bocciolo in fiore, ha avuto la possibilità di nascere e, aprendosi, di prendere parte alle relazioni che vivono in essa donando loro un nome.
Nominando una certa parola, noi non esprimiamo semplicemente l’indicazione verso un certo oggetto ma, innanzitutto, evochiamo quella certa rete di senso, quel certo circondario di significati all’interno del quale abbiamo scelto di far vivere la nostra narrazione.

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