22 Novembre 2024, venerdì

La Via Vandelli è il luogo del cuore FAI più votato in Toscana

È la Via Vandelli, leggendaria strada “illuminista” del Ducato Estense, progettata attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, tra Emilia-Romagna e Toscana, il Luogo del cuore Fai più votato in Toscana, anche quarto nella classifica nazionale dell’11/a edizione della campagna di sensibilizzazione sul patrimonio artistico.

Tra gli altri siti toscani che hanno ottenuto almeno 2.500 voti e potranno partecipare al ‘Bando per la selezione degli interventi post censimento.

Ci sono la Chiesa di San Miniato di Calamecca, a San Marcello Piteglio (Piteglio (6.848 voti, 2/a in Toscana, 43/a a Livello nazionale), il Castello e Parco di Sammezzano a Reggello (Firenze), (3/o in Toscana e 53/o in Italia con 5.161 voti), l’Oratorio Madonna del Vivaio a Scarperia (Firenze) (4/a a livello regionale, 55/o a livello nazionale grazie a 4.997 voti) e il borgo di Lucignano (Arezzo) (3.078 voti, 5/o in Toscana, 104/o in Italia).

La Storia

Riguardo a Via Vandelli, fu voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare i centri del potere estense e in particolare la sua capitale, Modena, al mar Tirreno, per lo sviluppo del commercio dalla Pianura Padana al porto di Massa. I 172 chilometri dell’ardita infrastruttura carrozzabile – che oggi tocca 21 comuni – furono realizzati a partire dal 1739 dall’abate, cartografo e matematico Domenico Vandelli.

Lungo il percorso, che culmina nel Passo della Tambura a 1.620 metri e che copre un dislivello complessivo di quasi 5.400 metri, si conservano tratti lastricati originari e sono ancora individuabili le tracce degli edifici, voluti dal Vandelli, con la funzione di osterie, stazioni di posta e rifugi per i viaggiatori. Il tratto più spettacolare è la discesa Campaniletti-Massa: con 6 chilometri di muri a secco realizzati dal Vandelli per sostenere la carrozzabile, scende dalle Apuane al mare.

La Via, oggi, sparisce a tratti, assorbita dalla vegetazione e dalle infrastrutture stradali moderne. Le parti lastricate – specie quella della ‘Selva romanesca’ nel comune di Frassinoro – hanno bisogno di un intervento di ripristino e di un’adeguata cartellonistica, che fornisca indicazioni e informazioni per promuovere la Via come Cammino.

Redazione
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