24 Aprile 2024, mercoledì
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Fivizzano

Il sindaco di Fivizzano alla ASL: "Usate gli spazi vuoti nel nostro ospedale"

Pubblichiamo la lettera inviata quest’oggi dal Sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti alla Direttrice Asl Toscana Nord Ovest Maria Letizia Casani, al Direttore Sanitario Lorenzo Roti e al Direttore del Presidio Ospedaliero di Fivizzano dott. Giuliano Biselli
“Come stabilito nella riunione svoltasi qualche giorno fa a Fivizzano con l’unità di crisi e visto anche l’aumento ormai costante e continuo dei casi di COVID-19 chiediamo che l’Asl Nord Ovest Toscana faccia ripartire i ricoveri nei presidi ospedalieri della Lunigiana.
Abbiamo perso proprio in questi giorni il nostro caro ex sindaco Paolo Grassi e non accettiamo di perdere altri concittadini per una gestione dell’emergenza poco rispondente. Riteniamo che non sia possibile che il servizio del 118 continui a dire alle persone che lo contattano, con sintomi quali febbre alta e problemi respiratori, di “stare a casa” senza nemmeno andare a visitarli, perlopiù pazienti anziani: questa situazione è inaccettabile.
Ho letto, senza più avere comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda, che state cercando ospedali in disuso per avere posti letto a disposizione; mi domando perché non si usino i presidi attualmente funzionanti e con personale. A Fivizzano abbiamo un reparto completamente vuoto di chirurgia che come si era detto nella riunione, poteva essere utilizzato come reparto di medicina per nuovi ricoveri.
Abbiamo un piano completamente vuoto ma riscaldato e facilmente utilizzabile presso la struttura Don Gnocchi che può essere utilizzato con la possibilità di allestire 32 posti letto e si cercano gli ospedali chiusi?!?!
Detto questo, ripeto all’infinito che non si possono lasciare le persone nella propria abitazione senza dare un’assistenza sanitaria, dobbiamo tornare a ricoverare per far si che casi spesso curabili senza necessità di rianimazione rimangano tali senza lasciarli nelle proprie abitazioni per giorni con conseguente debilitazione della persona.
Comprendendo l’emergenzialità del momento mi auguro che il mio appello non vada inascoltato, anzi attendo una risposta urgente.
Rimango a disposizione e con la massima collaborazione per qualsiasi supporto alla gestione dell’emergenza sanitaria”.

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