venerdì 18 Aprile 2025

“Donatori di musica”: all’ospedale Apuane l’umanità e la sensibilità di Alessio Boni  

Ieri (16 aprile), nella sala della musica dell’ospedale Apuane è stata la volta di un altro grande artista, l’attore Alessio Boni che, “intervistato” dal direttore di Oncologia Andrea Mambrini, ha messo in rilievo che “il vero progresso è la crescita dell’umanità”.

E’ stato questo uno dei concetti principali espressi da Boni, nello stimolante dialogo a 360 gradi, durato circa un’ora, che ha suscitato l’interesse e la partecipazione del pubblico presente.

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Mambrini, ringraziando Boni per la disponibilità e la generosità, ha sottolineato il potere della musica e dell’arte in generale, che permettono di migliorare la qualità di vita dei pazienti, alleviando i sintomi, stimolando emozioni positive, in loro e nei loro familiari o caregiver, favorendo la resilienza e facilitando la comunicazione. Questo miglioramento – è stato verificato nei 18 anni in cui il progetto si è sviluppato – si nota in maniera chiara nei giorni successivi ad un concerto o ad un evento.

L’attore di origine bergamasca ha ringraziato il dottor Mambrini, che conosce e apprezza da tempo, e ha evidenziato l’importanza di “essere positivi” e di rivalutare “la ricchezza dell’essere umano”. Incontri come quello organizzato in ospedale, luogo in cui si respira il senso vero della vita, rappresenta “un’opportunità di parlare di noi stessi e dei nostri sentimenti, una cosa rara di questi tempi”.

“Il noi è più difficile – ha aggiunto – ma bellissimo”.

Ha anche ricordato che è fondamentale, non solo per i sanitari ma anche in altri ambienti di lavoro e nella vita quotidiana, l’empatia, quindi saper entrare nei panni dell’altro.

Ha quindi citato lo scrittore e poeta friulano David Maria Turoldo, ardente figura di sacerdote che amava la Chiesa e la voleva più accogliente, che in un’intervista televisiva in una trasmissione di Enzo Biagi aveva raccontato di aver chiesto nel corso dei suoi 50 anni d’insegnamento a tanti ragazzi cosa volessero fare da grandi: tutti avevano indicato un mestiere, nessuno gli aveva mai risposto di voler diventare un uomo o di voler diventare una donna.

“Ecco, dobbiamo recuperare questo valore – – ha detto l’attore – e quindi essere prima di tutto uomini e donne, poi possiamo fare una qualunque professione”.

Ha aggiunto che è anche necessario “prendere la vita in modo gioioso, perché non si invecchia anagraficamente ma quando si perde il sorriso”.

La conclusione dell’incontro è stata davvero particolare e coinvolgente con il canto corale dell’immortale brano di John Lennon “Imagine”.

Alessio Boni si è infine concesso di buon grado per foto, autografi e anche qualche simpatico scambio di battute con i pazienti, i loro familiari e gli operatori sanitari dell’Oncologia apuana, che hanno apprezzato molto la sua umanità e sensibilità.

Redazione
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