Riaprono i confini regionali e gli italiani potranno di nuovo spostarsi tra ragioni diverse senza dover fare autocertificazione e senza un motivo particolare. La libertà di spostamento è valida su tutto il territorio italiano, da Roma non sono arrivate misure specifiche per continuare il lockdown nelle regioni più colpite – prima tra tutte la Lombardia – e in molti hanno accolto questo come il segnale di un accentuato ritorno alla normalità.
Nonostante fossero state avanzate proposte come quelle di “passaporti di immunità”, per accedere ad alcune regione, al momento tutto è stato messo da parte. Diversi presidenti di regione, non hanno accolto di buon grado la riapertura dei confini (anche Rossi in Toscana si è detto scettico) ed hanno ipotizzato la stesura di protocolli di sicurezza che però non sono ancora ben chiari e non trovano una immediata applicazione.
In particolare per entrare nel Lazio non si dovrà avere una temperatura corporea superiore a 37.5°, pena il dover effettuare obbligatoriamente il tampone presso le strutture sanitarie regionali e in attesa del risultato del test, si dovrà rimanere in isolamento domiciliare.
Il presidente della Puglia Michele Emiliano ha firmato invece un’ordinanza che prevede che tutte le persone che entrano in Puglia, da altre regioni o dall’estero, con mezzi di trasporto pubblici o privati, debbano segnalare il loro spostamento compilando un modello di auto-segnalazione in cui dovranno dichiarare il luogo di provenienza ed il comune in cui soggiorneranno. Chi arriverà in Puglia dal 3 giugno dovrà inoltre conservano per un periodo di trenta giorni l’elenco dei luoghi visitati e delle persone incontrate durante il su soggiorno.
In Sicilia dovrebbe diventare attiva dal 5 giugno un’app, “Sicilia Sicura”, che consente di rimanere in contatto con il sistema sanitario locale e ricevere assistenza in caso di bisogno. In Campania il presidente Vincenzo De Luca ha parlato di «controlli e test rapidi», senza però chiarire in cosa consisterebbero di preciso. Anche il presidente della Sardegna, Christian Solinas, tra i più critici della riapertura, ha parlato di questionari a chi entra nella regione e della possibilità di fare test sierologici.