“Apprendiamo dalla stampa, ma anche dalle testimonianze di operatori sanitari e utenti di nuovi contagi al Presidio Ospedaliero di Pontremoli. Con rammarico, a distanza di settimane, possiamo dire che avevamo ragione, l’ospedale lunigianese non era idoneo a divenire centro covid”. A scriverlo è il Comitato SOS Salute Lunigiana.
“Non stupisce che la stessa cosa veniva affermata dal Consiglio comunale di Pontremoli che su questo punto aveva trovato uniti maggioranza e minoranza, era evidente!
Ancora non capiamo perché a differenza di altre province della Toscana non si sia investito in estate e non si sia provveduto a realizzare dei presidi covid esterni agli ospedali magari aumentando i posti letto delle “vecchie” strutture di Carrara e Massa.
Una decisione di questo tipo non andava calata dall’alto ma andava condivisa con i Sindaci che conoscono il territorio e avrebbero certamente contribuito a individuare la soluzione migliore, unendo il territorio”.
“E non era campanilismo o poco senso di responsabilità come è stato detto, dai supporters di questa decisione le cui fila si stanno via via assottigliando, ma la consapevolezza di come sarebbero andate le cose.
Il risultato è, ad ora, un boom di contagi all’interno dell’ospedale di Pontremoli, dove era evidente che la struttura non poteva garantire un adeguata separazione tra percorso “sporco” e “pulito”, molti pazienti a rischio contagio e personale stressato da lunghi turni e dalla paura di ammalarsi”.
“Anche a Fivizzano la situazione non è migliore – precisa il Comitato -, lo scorso fine settimane hanno circolato sul web e sui giornali le immagini delle barriere anticontagio alla Don Gnocchi realizzate con teli di nailon strappato dal vento. Di questo e in generale dell’emergenza sanitaria nel Comune di Fivizzano si parlerà al Consiglio comunale straordinario convocato per il 30 novembre e trasmesso in diretta streaming”.
“Ci accodiamo alle molte richieste di questi giorni di un intervento immediato dell’Assessore alla sanità e del Presidente Giani.
Chiediamo agli amministratori della Lunigiana una espressione coesa e forte a difesa dei nostri presidi ospedalieri ma soprattutto a difesa del diritto alle cure dei cittadini sia per il covid sia per tutte le altre patologie che non smettono di esistere e vanno curate”.