Secondo l’ultimo rapporto sulla povertà e l’inclusione sociale in Toscana, circa 57mila famiglie, ovvero il 3,5% del totale, si trovano in condizioni di povertà assoluta. Nonostante un leggero miglioramento rispetto ai dati dell’anno precedente, con una riduzione dello 0,4% dei nuclei familiari in condizioni critiche, il quadro generale rimane preoccupante. Il 13,2% delle famiglie risulta a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre il 15% incontra difficoltà nel riscaldare la propria abitazione o nell’acquistare carne o pesce. Inoltre, il 12% delle famiglie non sarebbe in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro. La situazione appare ancora più complessa per i nuclei con figli minorenni, dove il tasso di povertà assoluta sale al 5,5%.
L’analisi è stata presentata durante un incontro all’Istituto degli Innocenti, al quale ha preso parte l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. Nel suo intervento, l’assessora ha evidenziato come la presenza di minori in famiglia sia un fattore che incrementa il rischio di povertà, un dato allarmante se si considera che l’infanzia dovrebbe rappresentare una prospettiva di crescita e non un elemento di vulnerabilità economica. Spinelli ha inoltre sottolineato che il lavoro, pur essendo presente, non sempre garantisce una stabilità economica, a causa della precarietà e dei bassi salari.
Il rapporto mette in evidenza l’efficacia delle misure di sostegno economico universali rispetto a interventi parziali come i bonus, che spesso hanno una platea di beneficiari troppo ristretta. Preoccupazioni emergono riguardo agli effetti della transizione dal reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione, una misura più selettiva che potrebbe compromettere l’attuale tendenza al miglioramento.
La Regione Toscana, ha spiegato Spinelli, affronta la questione con un approccio multidisciplinare e integrato, collaborando con i territori per rispondere in modo mirato alle diverse forme di povertà. Il rapporto è frutto del lavoro collettivo del gruppo “Povertà ed inclusione sociale” dell’Osservatorio Sociale Regionale, in sinergia con ANCI Toscana, IRPET, la Caritas Toscana e l’Università di Siena.
Nel dettaglio, i dati del 2023 mostrano un miglioramento rispetto agli anni precedenti: la percentuale di persone in povertà assoluta, che nel 2019 era del 5,3%, è scesa al 3,5% nel 2023. Questo trend positivo è stato favorito dal recupero del PIL ai livelli pre-pandemia e dal miglioramento del mercato del lavoro. Tuttavia, la sospensione del reddito di cittadinanza a partire dal 2024 potrebbe incidere negativamente: nei primi dieci mesi dell’anno, il numero di famiglie beneficiarie dell’Assegno di inclusione è diminuito del 51,4% rispetto a quelle che ricevevano il reddito di cittadinanza.
Un approfondimento del rapporto mette in evidenza che, tra le 350mila famiglie toscane con figli minorenni, 19mila vivono in povertà assoluta. Per queste famiglie, il sostegno economico è essenziale: senza strumenti come l’assegno unico o il reddito di cittadinanza, il tasso di povertà salirebbe al 9,9%.
Un ulteriore indicatore della povertà è rappresentato dalle famiglie con un ISEE inferiore ai 6.000 euro, che rappresentano il 6,4% a livello regionale. La distribuzione territoriale mostra percentuali più elevate nelle aree del Nord-Ovest della regione, tra cui le Apuane, la Piana di Lucca e la Val di Nievole, così come nelle province di Firenze, Pisa e Livorno. Al contrario, le zone con minori incidenze di povertà sono la Fiorentina Sud-Est e Nord-Ovest e alcune aree turistiche come l’Amiata Senese e l’Isola d’Elba.
L’indagine IRPET condotta nel 2024 ha raccolto dati sulla percezione della situazione economica tra i cittadini toscani. Pur registrando un lieve miglioramento, con una riduzione dal 16% all’11% della quota di famiglie che si considerano povere o molto povere, persistono difficoltà quotidiane. Il 15% delle famiglie dichiara di non poter garantire un adeguato riscaldamento o un’alimentazione completa. Inoltre, il 31% ha problemi a coprire le spese sanitarie e il 18% incontra difficoltà nei trasporti. Più della metà delle famiglie (52%) non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 5.000 euro, mentre il 12% non potrebbe gestire nemmeno un esborso di 800 euro.
Il rapporto sottolinea anche il ruolo fondamentale degli aiuti alimentari. Nel 2024, gli Empori della Solidarietà hanno distribuito oltre 800 tonnellate di generi alimentari, mentre il Banco Alimentare ha superato le 8.000 tonnellate di prodotti distribuiti alle strutture convenzionate.
Tra le iniziative della Regione Toscana per il contrasto alla povertà, spicca la Comunità di Pratica per l’inclusione sociale, nata nel 2020 per coordinare azioni di supporto alle famiglie in difficoltà. Il Piano regionale povertà 2021-2023 ha inoltre incentivato la collaborazione tra servizi sociali e centri per l’impiego, promuovendo equipe multidisciplinari per affrontare situazioni complesse. Progetti come “Spesa per tutti” e la redistribuzione delle eccedenze alimentari mirano a garantire aiuti concreti alle famiglie più fragili.
Infine, la Rete regionale per l’inclusione delle persone senza dimora, attiva dal 2017, ha rafforzato la distribuzione di beni essenziali e servizi a bassa soglia, implementando soluzioni innovative come i progetti di housing first e housing led, con l’obiettivo di favorire l’autonomia delle persone più vulnerabili.