Un uomo di 45 anni residente a Carrara, disoccupato e incensurato aveva allestito una serra artigianale per coltivare la marijuana in cantina, con tanto di lampade ad alto voltaggio per simulare la luce solare, e impianto di areazione per far crescere al meglio le piantine di cannabis. L’uomo, però è stato tradito dal forte odore dalle piante ed è stato denunciato per coltivazione e detenzione illecita dai carabinieri.
L’indagine ha avuto inizio da una segnalazione da parte di alcuni residenti del centro storico che da qualche giorno avevano lamentato la presenza di uno strano odore che si sentiva dalla strada e i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Carrara, hanno così raggiunto la località segnalata per fare delle verifiche. Durante il sopralluogo, i militari dell’Arma hanno appurato che l’odore effettivamente molto forte che si sentiva per la strada, era molto simile all’inconfondibile fragranza della cannabis, quindi è bastato guardarsi intorno per capire che proveniva dalla finestra di una cantina di un 45enne incensurato che abitava poco distante e che in passato era già stato segnalato come consumatore di sostanze stupefacenti.
Quando sono entrati nella cantina insieme al proprietario, i carabinieri hanno trovato una vera e propria coltivazione indoor di cannabis allestita dentro due grow box, un tipo di tenda professionale che si può trovare anche a costi contenuti su internet e che una volta attrezzata con adeguati kit di illuminazione e fertilizzanti, creano artificialmente le condizioni ideali per qualsiasi tipo di coltivazione, compresa la marijuana.
Il 45enne con estrema cura e perizia aveva messo in piedi dentro un locale di pochi metri quadrati, una coltivazione di cannabis casalinga che in gergo viene definita dagli investigatori “fuori sistema”, cioè si tratta di una produzione di marijuana che non è legata alle organizzazioni criminali, ma solitamente è destinata ad uno spaccio più controllato.
Le due serre domestiche scoperte dai carabinieri di Carrara erano organizzate di tutto punto con ventilatori elettrici, filtri d’aria con relative tubazioni, numerose lampade di vario tipo per riscaldare l’ambiente e favorire la crescita delle piante, temporizzatori, termometri e fertilizzanti. All’interno sono state poi trovate ben quattordici piante di varia altezza, tutte ben curate e in avanzato stato di maturazione, invece dentro un armadio adibito a essiccatoio, appesi ad uno stendino, c’erano decine di rami di cannabis del peso complessivo di quasi un chilo, con tutte le cime molto ricche di resina, pronte per essere “conciate” nei barattoli, un passaggio che è molto delicato per ottenere della marijuana di buona qualità pronta per l’uso.
Dopo aver smontato tutte le apparecchiature che erano in cantina, i militari dell’Arma hanno passato al setaccio pure l’abitazione del 45enne, dove hanno trovato un contenitore con dentro una sessantina di grammi di marijuana già essiccata, probabilmente il frutto di una produzione precedente.
Tutte le piante e il materiale sequestrato verrà ora analizzato per determinare esattamente la qualità dello stupefacente e la quantità di principio attivo presente.
L’uomo, che per difendersi ha dichiarato di fare uso di marijuana per i suoi effetti rilassanti e terapeutici contro ogni sensazione di dolore, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Nel frattempo sono in corso ulteriori indagini per capire se abbia fatto tutto da solo, oppure se ci sono altri soggetti con il pollice verde per la cannabis che lo hanno aiutato a costruire un impianto per la produzione di marijuana così ben fatto.