Il progetto “Mense a Km0”, promosso dall’Unione dei Comuni Montana Lunigiana nell’ambito della Green Community (missione 2 del PNRR), sta per entrare nella sua fase operativa e pertanto si rinnova l’invito a conoscerne il valore e a partecipare. Dopo un attento lavoro di studio e pianificazione, il programma verrà introdotto, al termine di ogni iter, in alcune mense, per una prima necessaria fase di ‘attuazione’ – e sperimentazione. «Abbiamo costruito questo progetto partendo da esperienze di successo già realizzate e da una valutazione attenta dello stato attuale delle mense e delle risorse locali» spiega il professor Giaime Berti (Sant’Anna di Pisa) con Paola Trionfi, Claudia Paltrinieri e Antonio Ciappi di FoodInsider.
«Analizzando il contesto, le possibilità di approvvigionamento e l’attuale organizzazione delle risorse e del settore, abbiamo individuato criticità su cui intervenire, ma anche e soprattutto possibilità: potenziale. I primi produttori sono già inseriti, i menù sono pronti ed è pronto il programma di educazione alimentare. Grazie a “Gazzoli e Soci”, da subito entusiasta, abbiamo ed avremo il supporto di un partner esperto come hub per la logistica e collettore».
L’obiettivo dell’azione non è solo portare i prodotti locali (non solo tipici) nelle mense, ma anche dare il via a una vera e propria “rivoluzione culturale”. Il programma, inserito nell’ambito delle attività per un modello di azienda agricola sostenibile, punta infatti a generare un impatto su più livelli: dalla valorizzazione della produzione locale al rafforzamento della logistica, dalla promozione di un’economia circolare fino all’educazione alimentare, con l’idea di favorire una preferenza consapevole per i prodotti locali rispetto a quelli della grande distribuzione. «Si tratta di un sistema da costruire: un sistema che nel tempo potrebbe estendersi alla ristorazione».
Attualmente, tra i fornitori che hanno già aderito al progetto figurano Troticoltura Toscana Tresana, con le sue trote fresche e affumicate, Carnacioli di Fivizzano per la carne bovina, l’azienda agricola di Lorenzo Baroni con verdure selezionate e il Consorzio del Miele della Lunigiana DOP, col miele. A breve si aggiungerà anche Il Podere I Cerri di Aulla, con il proprio farro, “nostro cereale”.
Marco Bracci, direttore di “Gazzoli e Soci”, già gestore di alcune mense nel territorio lunigianese, racconta l’impegno dell’azienda nella ristorazione collettiva Apuo-Versiliese: «Da oltre quarant’anni siamo attenti alla qualità del cibo e al legame con il territorio. Già di nostro avevamo introdotto alcuni prodotti locali nelle nostre mense». Com’era andata? «Bene. Certo, proporre ai bambini un alimento come la trota non è immediato, ma il progetto è anche, come spiegato, un percorso di educazione alimentare, un modo per introdurre nuove abitudini senza forzature», anzi piuttosto ‘aderenze’. Per questo Gazzoli Food per primo mette a disposizione risorse e competenze.
Un aspetto cruciale, spiegano tutti, sarà lo sviluppo della logistica per garantire una fornitura più ampia e costante, comprensiva almeno di altri beni essenziali come frutta, verdure, carni suine e avicole, uova, formaggi e latticini, olio extravergine d’oliva, pasta, riso, cereali e legumi in genere. Le sfide non mancano, ma le condizioni di partenza sembrano essere buone e soprattutto chi sta in cabina di regia punta ora, soprattutto, ad allargare la rete. Ciò tramite il supporto delle associazioni di categoria, degli enti locali che dovranno farsene carico anche in ogni successiva costruzione, ma anche tramite auto-candidature (e reciproca collaborazione).
Per informazioni e candidature: protocollo@ucml.it.