“Sul territorio della Lunigiana, il Consorzio 1 Toscana Nord investe ogni anno circa 900 mila euro per le opere di manutenzione ordinaria sul reticolo di competenza, a fronte dell’incasso per il contributo di bonifica richiesto ai cittadini, che sulla stessa area è di circa 600 mila euro annui.
Solo a Tresana, se si considerano anche le risorse straordinarie intercettate sui bandi europei del Piano di sviluppo rurale, negli ultimi tre anni l’Ente consortile è riuscito ad investire, in interventi per la sicurezza idraulica, poco meno di 400mila euro. Questo è il nostro impegno, portato avanti tra l’altro da amministratori consortili che, come me, non
hanno diritto ad alcun gettone per il proprio incarico. Certo, nessuno di noi vuole negare che si può fare sempre di più, e sempre di meglio. Ma quando al Consorzio si chiedono più risorse per gli investimenti sul territorio, occorre avere l’onestà di uscire da dichiarazioni puramente populiste, e spiegare, in modo concreto e reale, come si intendono individuare tali soldi”. Così interviene Enrico Petriccioli, vicepresidente del Consorzio 1 Toscana Nord, a seguito delle affermazioni del sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, che anche come assessore alla Protezione Civile dell’Unione dei Comuni Montana Lunigiana nei giorni scorsi aveva commentato la situazione dei corsi d’acqua, commento ripreso da alcuni media locali.
“Il primo cittadino di Tresana vorrebbe aumentare il contributo di bonifica, richiesto ai cittadini della Lunigiana? – domanda Petriccioli – O in quale altra maniera vorrebbe individuare più risorse, per realizzare più lavori sul territorio? Le cifre parlano chiaro: già oggi, il Consorzio investe in Lunigiana, per le opere ordinarie di prevenzione, circa il quaranta per cento in più di quanto richiede ogni anno ai cittadini della nostra area, col contributo di bonifica. E tutto questo, senza tenere conto invece delle risorse straordinarie, che vengono intercettate ogni anno su bandi nazionali e europei, e che ammontano a svariati milioni di euro. Se si considera anche questa fattispecie, solo a Tresana, negli ultimi tre anni, il Consorzio è riuscito ad investire circa il 500 per cento delle risorse richieste dal contributo di bonifica. Un dato, questo, che a nostro avviso appare più eloquente di ogni speculazione politica”.
“Occorre inoltre sottolineare – prosegue – che il Consorzio non interviene sull’intero reticolo idraulico del territorio, ma la sua competenza è limitata ai soli corsi d’acqua individuati, tramite apposita classificazione, dalla Regione Toscana. Infine, gli interventi dell’Ente consortile hanno scopo di prevenzione: non interveniamo, quindi,
nella gestione delle emergenze”.
“La legge ci obbliga, ogni qualvolta sono previste avverse condizioni meteo, a diramare le relative allerte”, questo si legge nella dichiarazione di Matteo Mastrini sul suo profilo Facebook.
“È un obbligo stabilito dalle norme in materia di Protezione Civile, ma questo non assolve nessuno dal compiere, al massimo, il proprio dovere per la prevenzione.
Prima di tutto i nostri corsi d’acqua, nella maggior parte dei casi, non sono nelle condizioni migliori per affrontare le piogge torrenziali e quindi bisogna lavorare per tenerli puliti.
Ogni anno si segnalano gli interventi di manutenzione ordinaria al Consorzio di Bonifica, che tuttavia risponde spesso di poterne effettuare solo una parte per carenza di risorse.
È evidente come il loro funzionamento (quello dei Consorzi) non garantisca quanto necessario in termini di prevenzione e che probabilmente il tributo, così come è stabilito, non sia neanche legittimo (ci sono, in altre Regioni, sentenze che lo definiscono illegittimo).
Penso quindi che occorra una legge regionale di modifica dei Consorzi, che ridisegni la funzione della bonifica e che stabilisca quali immobili possano beneficiarne perché un tributo, se non determina un beneficio, non è dovuto.
Più importante ancora – conclude – è che un ente, se esiste, determini un risultato per i consorziati: certo, alcuni interventi vengono realizzati, ma mi sembra evidente che non bastino”.