Il presidente dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana Roberto Valettini ha diretto, ieri mattina, il tavolo istituzionale con Regione Toscana e Provincia di Massa Carrara al quale hanno partecipato i sindaci della Lunigiana per affrontare l’invasione da cinghiali che sta minacciando tutto il territorio. Un problema che ha portato all’esasperazione sia i titolari di aziende agricole sia i privati, oltre che a essere un vero e proprio pericolo per l’incolumità della persona, in quanto tantissime sono le segnalazioni pervenute agli Enti di incontri ravvicinati, oltreché di danni riportati a cose, proprietà e strade.
La Regione, tramite gli esperti del settore, ha fatto un’analisi della situazione attuale sulla base della quale i sindaci hanno preteso un approccio risolutivo e pragmatico, richiedendo di avere a disposizione tutti i dati necessari a mettere gli Enti nella condizione di valutare con oggettività quali sono state le cause che hanno portato questi animali ad aumentare numericamente e ad espandersi sempre più sul territorio. Un’area, questa, che secondo il Piano Faunistico Venatorio vede la Lunigiana in terra vocata al cinghiale, cioè “riserva”. Sicuramente uno dei punti sul quale i sindaci potrebbero fare leva nelle sedi opportune.
“L’incontro è stato molto utile e solo il primo di un’azione congiunta che andrà avanti decisa verso il raggiungimento della sicurezza pubblica – commenta il presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Aulla Roberto Valettini -. Nella giunta dei sindaci abbiamo deciso di appellarci alla Regione e al Ministero per far sì che si arrivi presto all’istituzione di misure efficaci che, è parso chiaro a tutti, non possono ridursi solamente alle battute di caccia trimestrali attualmente autorizzate. Quest’unità ci ha permesso di avere delle vere risposte che ci hanno indicato la giusta via da percorrere ed è quella che intraprenderemo”.
“Questa riunione l’ho chiesta personalmente al Presidente e ne sono soddisfatto – aggiunge il sindaco di Licciana Nardi e assessore Ucml Renzo Martelloni, rappresentante di uno dei territori presi più di mira dai cinghiali – perché solo congiuntamente e convintamente possiamo finalmente dare risposte ai nostri cittadini. L’unico rammarico per me è stato non poterci confrontare direttamente con l’assessore regionale alla Caccia e all’Agricoltura Stefania Saccardi assente all’incontro. Avrei voluto farle comprendere dalle nostre dirette testimonianze che la situazione è davvero difficile. Non si tratta più di un’emergenza esclusiva del settore agricolo, ma di tutta la comunità: i cinghiali sono un pericolo per gli agricoltori, per i privati, per la sicurezza, la salute e il decoro pubblici e non possiamo più risponderne noi sindaci”.
“Deluso dall’assenza dell’assessore Saccardi – conclude il sindaco di Podenzana Marco Pinelli -, ma convinto di voler andare avanti. Abbiamo richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico operativo e una relazione oggettiva sulle cause che hanno determinato la proliferazione negli ultimi anni. Da un’analisi oggettiva del fenomeno, procederemo, con gli esperti della Regione, a individuare e ad assumere con responsabilità le opportune azioni. Per ora, in emergenza, speriamo che l’apertura della caccia possa arginare almeno in parte questo fenomeno”.