Martedì 14 maggio alle ore 21 arriva finalmente nel più grande teatro cittadino lo spettacolo pluripremiato in tutta Italia “ACRE ODORE DI JUTA” scritto da Marco Balma e liberamente ispirato al libro “Noi le donne della Filanda, storia dello jutificio di Fossamastra” di Sondra Coggio.
Il primo spettacolo messo in scena da una compagnia spezzina che racconta, probabilmente per la prima volta assoluta, uno spaccato della storia della città della Spezia e del vissuto delle donne coraggiose e temerarie dello Jutificio di Fossamastra.
La Compagnia degli evasi, protagonista della serata, esorta i cittadini spezzini ad assistere lo spettacolo, perché il ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza al Centro Antiviolenza Irene e all’UDI Telefono Donna, con il patrocinio del Comune della Spezia.
“È importante oggi più che mai parlare di lavoro, di solidarietà, di condivisione e di donne. È importante farlo con tutti i mezzi che si hanno a disposizione – racconta Vanessa Leonini, che insieme a Mafalda Garozzo ha curato la regia dello spettacolo, siano essi personali o sociali -. In questo il teatro ci aiuta perché rappresenta, così come e forse più di altre forme di espressione artistica, una manifestazione di libero pensiero e di amore per ciò in cui si crede e che si desidera comunicare al prossimo”.
“Il teatro rende possibile superare il tempo, sono ormai trascorsi 46 anni dalle vicende delle filandine dello jutificio di Fossamastra, e lo spazio, che va ben oltre le tavole di legno di un palco, per condurre lo spettatore in una dimensione che avvolge e trasfigura, che rammenta e riporta in vita. La storia narrata ci insegna che nulla si perde, che ciò che rimane al di là della carne e delle vite vissute, sono i gesti, sono le parole, sono i valori divenuti imperituri perché qualcuno ha deciso di portarli in sé e di rappresentarli nel mondo col proprio esempio. E questo sono le Filandine per noi, un esempio di donne che mai dimenticheremo perché ci insegnano a sostenere le battaglie quotidiane che ancora combattiamo per ottenere rispetto e solidarietà nel lavoro, nella famiglia e nella vita sociale. Questa serata è dedicata a tutte le donne, quelle che hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto e che hanno trovato una mano tesa e quelle che vivono ancora in un limbo e che tentano di emergere dalla violenza. Questa serata è un dono per voi!”.
Questo atto unico della durata di 60 minuti circa, è messo in scena da cinque delle migliori attrici degli evasi: Sabrina Battaglini, Mafalda Garozzo, Francesca Lo Presti, Laura Passalacqua e Carolina Sani, che, in un’energica quanto incessante dinamica di costruzione e frammentazione anche della scenografia, fanno emergere e poi nuovamente seppelliscono il ricordo degli eventi, delle vite e delle morti delle filandine, seguendo come in un flusso continuo i movimenti della memoria che riaffiora trasformando i loro corpi in immagini quasi oniriche ora di persone, ora di epoche storiche, ora di parti di un telaio.
La direzione tecnica e le luci sono affidate a Luigi “Gino” Spisto. Per la canzone originale si ringraziano Livio Bernardini ed Egildo Simeone. Biglietti € 10 , studenti € 8, gratuito per i minori di 12 anni, prenotabili alla biglietteria del Teatro Civico telefono 0187-727521.
Foto Nicolò Consonni