mercoledì 19 Febbraio 2025

A Spezia “Le pietre parlanti nella Preistoria”

Ieri mattina il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, la dirigente dei Servizi Culturali Rosanna Ghirri e la conservatrice Donatella Alessi hanno presentato alla stampa “Le pietre parlanti nella Preistoria” la nuova esposizione del Museo Civico Archeologico “U. Formentini” del Castello San Giorgio della Spezia che sarà inaugurata domani, venerdì 14 febbraio alle ore 17.00.

La mostra raccoglie e racconta un fenomeno straordinario che accumuna la Preistoria di molte regioni d’Italia: la statuaria antropomorfa dell’età del Rame, che abbraccia un arco temporale compreso tra il 3.400 e il 2.300 a.C.

La mostra è composta da due sezioni: l’una fotografica, a cura di Giorgio Murru, responsabile del Museo di Laconi e del fotografo Nicola Castangia, che raccoglie i monumenti di tutta l’Italia, l’altra dedicata ai ritrovamenti di statue stele della Lunigiana, a cura di Donatella Alessi, conservatrice del Museo “U. Formentini” del Castello San Giorgio della Spezia.

Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini dichiara: “Le pietre parlanti nella Preistoria” è un viaggio straordinario alle origini della nostra civiltà, un percorso che ci permette di riscoprire le tracce più antiche dell’Uomo e il suo bisogno profondo di lasciare un segno, di rappresentarsi, di raccontarsi, dando forma alla propria identità e alla propria visione del mondo, unendo La Spezia, la Lunigiana e molte altre regioni d’Italia in un dialogo millenario. Questa mostra, ospitata al Museo del Castello San Giorgio, è un’occasione unica per riflettere sulle nostre radici e sul filo che lega il passato al presente. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questa iniziativa, che arricchisce l’offerta culturale della nostra città”.

Il progetto espositivo è frutto di una collaborazione tra undici istituzioni museali, tra cui naturalmente il Museo del Castello di San Giorgio, e intende proporre in una progettazione unitaria e coerente trentasette gigantografie che offrono al visitatore la possibilità di viaggiare idealmente lungo la penisola e di conoscere i risultati artistici di un fenomeno artistico caratteristico dell’età del Rame. 

Attraverso le fotografie ad altissima risoluzione, che mostrano dettagli non appariscenti e a volte non facilmente individuabili sugli originali, la mostra ci trasporta in un passato remoto, svelandoci le misteriose statue stele che punteggiano la nostra penisola. Un’occasione preziosa per scoprire i significati nascosti dietro queste antiche sculture e per apprezzare la creatività e la spiritualità dei nostri antenati.

La mostra, nata dall’impulso del Menhir museum di Laconi (Oristano), di Archeofoto Sardegna e dal coinvolgimento della Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele Menhir, nasce dopo un lungo percorso di interlocuzioni tra i sistemi museali italiani, che si sono messi in rete, dopo vari incontri tra i vertici, avvenuti anche in occasione di TourismA Firenze, si inserisce nelle iniziative di valorizzazione del Museo Archeologico del Castello di San Giorgio e richiama il protocollo d’intesa firmato tra i Musei della Rete.

Le undici realtà culturali coinvolte nel progetto fotografico, oltre al Museo del Castello San Giorgio,  sono: l’Area Megalitica di Aosta, il Museo delle Statue Stele della Lunigiana (Pontremoli), il Museo dell’Alto Garda (Riva del Garda), l’Antiquarium Tellinum (Teglio), il Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (Capo di Ponte), il Museo Civico Archeologico Carlo Gaetano Nicastro (Bovino), il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico Giovanni Antonio Sanna (Sassari), il Museo Archeologico Comunale (Santadi), il Menhir Museum – Museo della Statuaria Preistorica (Laconi) e il Civico Museo (Allai).

Al Museo Archeologico del Castello San Giorgio le trentasei gigantografie della statuaria preistorica saranno messe in dialogo con le statue stele “reali” rinvenute nel territorio lunigianese fino agli anni ’70 del secolo scorso. La seconda sezione della mostra intende inoltre aggiornare la comunità spezzina sugli ultimi ritrovamenti provenienti dalla provincia della Spezia, poco conosciuti finora al grande pubblico e che in alcuni casi saranno mostrati per la prima volta in una sede museale.

Si tratta quindi di un’importante occasione sia per avviare collaborazioni e progetti condivisi tra i musei che compongono la Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele Menhir.

Nel corso della mostra, per offrire un aggiornamento sugli studi relativi al fenomeno del monolitismo preistorico, che non smette mai di stupire i visitatori per il fascino e il mistero che lo avvolgono, verranno realizzate conferenze e incontri con archeologi, specialisti studiosi dell’età del Rame.

Redazione
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