Si è svolta con grande successo la manifestazione dedicata alla cultura dell’olio d’oliva extravergine, un evento che ha visto la partecipazione entusiasta di produttori e consumatori. L’obiettivo principale dell’iniziativa era quello di promuovere la conoscenza e l’apprezzamento di questo prezioso prodotto, fondamentale per la nostra tradizione culinaria e culturale.
“Abbiamo oliveti nati per specifiche esigenze ambientali ed alimentari che risalgono al X-XI Secolo – spiega il consigliere Alessandro Martinelli -, in parte legati all’attività che qui svolsero i benedettini. Riscoprire tali culture significa anche tutelare i nostri tratti storici-identitari”. Oltre questo, il programma portato avanti con CIA e Sigeric mira al recupero dei terreni e quindi alla tutela del patrimonio del territorio, in primis da questo Premio La Preda diretto ai produttori e all’incontro con i produttori.
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La giornata è iniziata al Circolo di Caprio dove alcuni oli sono stati assaggiati e valutati dagli esperti in una gara che ha visto sfidarsi ben 52 concorrenti. A seguire, con un pranzo didattico, si sono esplorati i più gustosi abbinamenti riscoprendo le peculiarità dell’olio extravergine di Lunigiana, uno dei preferiti. La seconda parte di giornata si è svolta al Centro Didattico Mannoni di Filattiera con la guida della vicesindaca Giuliana Filippi. Qui, nel contesto di un mercato di prodotti ed oli, si è tenuto il convegno a cura dei dott. Gianluca Barbieri e Vittorio Marcelli (CIA Toscana Nord), con focus sui progetti dei distretti rurali e biologici; con la partecipazione di Francesca Ferrari, presidente della Coldiretti Massa Carrara, che ha sottolineato l’importanza dei coltivatori hobbisti nella lotta contro le malattie dell’olivo, purtroppo frequenti.
Oltre questo l’evento è stato occasione per presentare il corso di potatura in programma il prossimo 15 marzo, ancora a Filattiera, utile per operatori e futuri operatori, come per il recupero degli oliveti abbandonati, la prevenzione del dissesto e tutela dei paesaggi. Il nome stesso del concorso riprende l’antica tradizione della Lunigiana secondo cui l’olio veniva conservato in contenitori di pietra scavati a mano, ancora oggi diffusi. “La manifestazione – conclude Martinelli – è stata un’occasione per riscoprire il valore della nostra terra, per prendersene cura tramandando conoscenze essenziali alle future generazioni”.
Per quanto riguarda il premio, al primo posto si è classificato l’olio di Daniele Bianchi Pinotti, secondo posto per quello di Luciano Tonarelli, terzo posto per Nemo Tonelli.