Si muove nel vuoto in preda a un moto d’orgoglio / Ha diciassette anni, è della Spezia e si chiama Vinicio Esposito, in arte S.PROPRIO. Ieri ci siamo imbattuti nel suo ultimo pezzo, Contro al mondo moderno, quindi abbiamo pensato di chiedergli qualcosa di più.
Di cosa parla Contro al mondo moderno?
I miei testi sono prevalentemente flussi di coscienza dai quali emergono un po’ tutte le emozioni e forme espressive che permeano me e i coetanei del nostro territorio. La noia, la frustrazione di vivere in un luogo poco stimolante e gentrificato, l’irriverenza e la paura del futuro. Quello che viviamo è questo. Mentre il nostro immaginario fa riferimento al mondo della sinistra radicale e alla cultura underground.
Sinistra radicale hai detto?
Beh, io faccio parte di un’organizzazione nazionale che si chiama OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa (ramo studentesco di un’organizzazione più grande chiamata Rete dei Comunisti, ci spiega). A Spezia esiste dal 2022 (tutto sommato, da poco). In questo tempo ha aiutato i giovani di sinistra a creare uno spazio di confronto, cultura e militanza a cui tutti possono accedere (non è poco). Il problema fondamentale è che il 99% delle persone della mia età fa parte di una “zona grigia” post-ideologica: tutti avvertono che ci sono problemi, ma nessuno prende posizione su nulla.
Parlavi di un territorio poco stimolante e gentrificato. Come lo vorresti, invece?
Non mi piace fare dei “castelli in aria” perché realisticamente parlando riconosco che una provincia come quella della Spezia non potrà mai e poi mai dare le stesse opportunità culturali di una grande città. Diciamo che vivere in un posto meno militarizzato e meno gentrificato, dove non avere paura di essere importunati da bande di neof4scisti per strada mi piacerebbe.
Cosa intendi per irriverenza?
Intendo il gusto beffardo con cui ci approcciamo a molte delle istituzioni, fisiche e non, che vigono nella nostra realtà quotidiana. Non so se questa sia una caratteristica della cerchia più vicina al mio ambiente. In generale i pochi modelli culturali a cui la mia generazione fa riferimento sono (come dire) “dissacranti”.
Che significa?
Che mentre l’Occidente sta vivendo una grande crisi dei modelli culturali, soprattutto giovanili, esiste una sorta di culto di un “ribellismo” o fine a sé stesso o finalizzato all’affermazione economica e/o individuale. Questo può diventare dissacrante nel momento in cui si pone come antagonista al (cosiddetto) ordine costituito, allo Stato e alle forze dell’ordine.
Che futuro immaginate?
La maggior parte di noi non se lo immagina proprio, ma per chi come me lo immagina butta male: con tutta probabilità ci aspetta un futuro di precariato nel mondo del lavoro, di distruzione climatica e di guerra, negli ultimi mesi lo vediamo sempre di più.
Quindi, che fare?
Per quanto riguarda me, un modo di leggere la situazione, resistere e ripensare tutto me lo ha dato un signore con una barba bianca e lunga che qualche decennio fa ha scritto un po’ di libri, reputati importanti dopo. Più in generale il movimento “antagonista”, “underground”, è molto indebolito rispetto a qualche anno fa, ma è caparbio e fronteggia abbastanza bene il presente, seppur con tutte le contraddizioni che si porta dietro. Per esempio serve, è d’aiuto, contro la repressione di un governo come quello che abbiamo adesso.
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Vinicio è appassionato di rap fin da quando era bambino. Da qualche mese collabora con Ethan Terzi, caro amico bravo con computer e programmi di composizione e registrazione: ad oggi hanno lavorato già a tre pezzi almeno, pubblicati negli ultimi tre mesi sul suo canale Youtube. Niente di originale parla della vita in provincia, di cosa comporta per “loro”. Le cover dei pezzi sono disegni di altri amici, in arte: Sakra, Dunpo, Rovo.
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Vinicio è il primo giovane con cui abbiamo parlato con l’idea di conoscere meglio cosa i giovani pensano. Cosa dicono. È In Direct (con), è uno spazio libero. Per partecipare basta inviare un messaggio diretto al nostro account – @ecodellalunigiana. Che abbiate progetti o meno.