“Non è obbligatorio farsi iniettare il vaccino come non lo è, d’altronde, andare allo stadio o al cinema, al ristorante o a una festa. È questione di scelte. E il green pass va proprio nell’ottica di garantire una normale vita sociale a chi sceglie di vaccinarsi, per tutelare se stessi e gli altri, come chi il vaccino non può farlo per comprovati motivi di salute. Ed è chiaro che un futuro ed eventuale lockdown dovrebbe gravare solo su chi ha scelto di fare parte del problema e non della soluzione. Non possiamo bloccare di nuovo l’economia italiana per colpa di una minoranza”.
Lo sostiene la Confartigianato di Massa Carrara, tramite il presidente Sergio Chericoni e il direttore Gabriele Mascardi, che si schierano con fermezza a favore del green pass introdotto dal Governo e che dovrebbe diventare operativo dal 6 agosto. “Guardiamo i dati del primo semestre del 2021 e vediamo un trend positivo, in cui l’economia italiana segna una crescita persino migliore di altri grandi Paesi. Una ripresa figlia delle scelte fatte in questi ultimi mesi, a partire dalla campagna di vaccinazione che viaggia spedita. Non è il momento di avere dubbi, di fare passi indietro perché la pandemia non è ancora alle spalle: il virus è tornato a correre, in particolare nelle fasce di età più giovani dove la percentuale di vaccinati è più bassa. Crescono di nuovo, purtroppo, i ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva. Ma abbiamo la soluzione fra le mani: il vaccino. Non solo rallenta la diffusione del virus ma in caso di contagio evita forme gravi della malattia Covid-19”.
A oggi il Governo ha deciso di lasciare libertà di scelta nelle vaccinazioni ma l’introduzione del green pass rappresenta una linea di confine che cosa potrà fare chi è vaccinato da chi invece non lo è. “Il green pass è una misura che dà serenità, non che la toglie. L’appello a non vaccinarsi è un incosciente appello a tornare a chiudere – incalzano Chericoni e Mascardi -. È, come detto, una questione di scelta: chi non si vaccina sa che non potrà fare alcune cose, come chi fuma sa che non può farlo dentro ai ristoranti o in luoghi sensibili. Scelte che comportano pro e contro. E non c’è alcun contrasto costituzionale perché è proprio l’articolo 32 della Costituzione a sancire che la tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. È solo una questione di ragionevolezza: il bene collettivo vince su quello individuale e il principio di solidarietà ci obbliga a tutelare le persone più deboli che non possono fare il vaccino per motivi che non dipendono dalla loro volontà. Chiediamo solo alla comunità scientifica e alle istituzioni di essere più chiare nello spiegare perché è importante vaccinarsi e perché è indispensabile per superare la pandemia”.
Infine l’associazione di categoria lancia un appello anche ai cittadini: “Chi è stato contrario ai lockdown, alle mascherine, alle zone rosse, alle chiusure, oggi dovrebbe essere favorevole al vaccino e al green pass che permetterà a ristoratori, baristi, cinema e teatri di lavorare in sicurezza e libertà”.