L’Associazione Operatori Turistici della Lunigiana, con la presidente Giovanna Zurlo, scrive una lettera alle istituzioni locali per chiedere l’esonero della Tari (Tassa sui rifiuti) 2020, un anno che come tutti sappiamo ha reso difficile lavorare nel campo del turismo, non solo a livello locale. “Con la presente in un momento storico di grande crisi economica e sociale dovuta all’emergenza sanitaria Covid 19, con forti e penalizzanti ricadute su tutto il comparto turistico, agrituristico e ristorativo, che ha visto un calo drastico di fatturato e di reddito a causa delle chiusure forzate e limitazioni agli spostamenti, protrattesi anche nell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare nel periodo natalizio, siamo a richiedere cortesemente all’Unione dei Comuni e alle singole Amministrazioni comunali un’azione condivisa, volta ad arginare la sofferenza delle strutture ricettive e dei ristoranti come quella dell’esonero al pagamento della Tari per l’anno 2020 per le utenze non domestiche di tutto il settore turistico e ristorativo, inclusi gli agriturismi.
Infatti – scrive l’Aotl – la Tari va a pesare fortemente sul bilancio di queste imprese che pagano storicamente aliquote elevate anche in relazione alla produzione di rifiuti associata alla propria attività. Per l’anno in corso facciamo presente che a causa dei lockdown e delle restrizioni imposte al turismo, considerato con ruolo preminente per la diffusione del coronavirus, questa produzione di rifiuti non può aver raggiunto le previsioni messe a bilancio da parte del fornitore della gestione del servizio.
Facciamo presente che oltre alle ordinarie spese che gravano 365 giorni all’ anno per la
capienza normalmente ospitata, il settore ha dovuto sostenere in aggiunta i costi per gli
adeguamenti necessari per adempiere ai protocolli governativi che hanno comportato
anche a una ridotta capacità di reddito nei periodi in cui è stata consentita operatività.
Talune amministrazioni del territorio hanno già messo in atto riduzioni di aliquote per i mesi primaverili di lockdown, ma anche in questi casi rimangono comunque importi elevati da sostenere in queste condizioni.
Confidiamo pertanto in un’azione corale di tutte le Amministrazioni del territorio
affinché, anche grazie agli aiuti del Governo centrale, possano modificare i bilanci e
contribuire all’azione di supporto alle aziende che da anni investono sul territorio e che
sono oggi a rischio chiusura e ridimensionamento occupazionale dovuto alle spese da
sostenere.
Gli interventi economici emanati dai decreti sono oltre che insufficienti anche non
immediati e questo comporta una completa mancanza di liquidità, assolutamente
necessaria per coprire almeno le spese non posticipabili. Tali spese, a differenza di quanto accaduto nel primo lockdown, non sono state sospese quali mutui, interessi passivi, bollette, affitti e varie, solo per citarne alcune.
Chiediamo quindi – concludono gli operatori turistici lunigianesi – cortesemente e con urgenza all’ Unione Comuni Montana Lunigiana e a tutti i Sindaci lunigianesi di attivarsi al più presto per sostenere subito le aziende del comparto turistico e fare in modo che tutti possano continuare a svolgere l’azione di custodia del territorio e preservino l’occupazione ad oggi impiegata”.