giovedì 26 Dicembre 2024

Jacopo Ferri: "Via al reparto Covid a Pontremoli tra mille difficoltà che evidenziano l'ennesima vergogna di Asl e Regione"

“Oggi a seguito della insensata decisione dell’Asl e della Regione (peraltro figlia dei loro stessi errori di programmazione datati e recenti) arriveranno i primi pazienti Covid a Pontremoli”, a comunicarlo è Jacopo Ferri, consigliere comunale di maggioranza.
“Ecco la situazione che in cui si trova il reparto di medicina del nostro Ospedale che li ospiterà:
1. I percorsi (scale, corridoi, ascensori) non sono affatto differenziati (a meno che non si faccia uso delle scale di sicurezza …). I rapporti con gli altri reparti sono un punto interrogativo drammaticamente irrisolto.
2. Il personale della medicina è ridotto a 4 unità mediche che svolgeranno a quanto sembra, unitamente al resto del personale, turni ordinari (mentre in tutti i centri Covid – peraltro organizzati con standard di sicurezza ben diversi – per motivi di pesantezza del lavoro, svolgono metà delle ore lavorative in centro Covid e l’altra metà in centro non Covid). Di notte il medico non sarà presente, ma solo reperibile!
3. Non c’è impianto di areazione e ricircolo aria. Si dovranno quindi aprire spesso le finestre nelle camere dei pazienti!
4. Il reparto è stato dotato di un solo ventilatore per 21 pazienti!
5. L’impianto con l’ossigeno non potrà funzionare a due vie. Quindi se ci fosse necessità di aspirare una persona, non si potrà contemporaneamente ossigenare l’altra…
6. Non ci sono filtri né zona di decontaminazione in uscita.
7. Le docce da utilizzare per il personale saranno pochissime (una ogni cinque persone che smontano dal turno) e, quelle al 5 piano, del tutto inadeguate: pochissima acqua.
8. I servizi igienici sono in tutto 5 (per 21 pazienti), due dei quali in stanze singole quindi non fruibili se non da chi vi alloggia.
Nel frattempo, da oggi gli ambulatori per visite cardiologiche, diabetologiche, ambulatorio dello scompenso, holter, elettrocardiogramma da sforzo, ecocuore sono chiusi, visite annullate e buona fortuna!”.
“Insomma – conclude Ferri -, si parte alla solita maniera con la quale Regione ed Azienda amano gestire la sanità in Lunigiana: senza mezzi, senza spazi, senza logica (se non quella distruttiva), lasciando il peso di tutto, compresi i rischi personali, alla eccezionale professionalità ed al senso del dovere degli operatori sanitari e riversando ogni conseguenza negativa sui soliti cittadini della Lunigiana classificati sacrificabili”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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