Negli ultimi tempi i carabinieri della Stazione di Fossola avevano intensificato i controlli nei confronti di un uomo di 34 anni che abita nella zona di Fossone, che stava scontando presso la propria abitazione alcune condanne per reati contro il patrimonio e di droga commessi anni addietro.
Infatti militari dell’Arma durante il pattugliamento del territorio, avevano registrato un’insolita presenza di consumatori di droghe nei paraggi della casa del trentaquattrenne. Anche molti residenti della zona per lo stesso motivo avevano telefonato in caserma per dichiarare la loro preoccupazione. I sospetti dei carabinieri a quel punto sono subito ricaduti sul pregiudicato che già in passato si era reso protagonista di vicende connesse agli stupefacenti.
L’operazione è scattata mercoledì pomeriggio, quando due carabinieri di pattuglia hanno notato nel giardino della sua abitazione una ragazza che, alla vista delle uniformi, si è rapidamente dileguata.
Ipotizzando la direzione di fuga, i militari dell’Arma si sono diretti verso la scuola elementare di Fossone dove c’è un’area di parcheggio nascosta dalla vegetazione. Lì è stato intercettato un furgone con a bordo due consumatori di stupefacenti, fra cui la stessa ragazza, da poco maggiorenne, che era stata vista poco prima allontanarsi in fretta.
La giovane, a quel punto, non ha potuto fare altro che consegnare ai militari dell’Arma la dose di eroina che aveva appena comprato per uso personale.
Quindi i carabinieri si sono presentati a casa del trentaquattrenne per fare una perquisizione, nel corso della quale hanno trovato la somma di denaro che la diciottenne gli aveva dato per comprare la dose di eroina. Inoltre sono stati raccolti altri elementi grazie ai quali è emerso che i due si erano precedentemente accordati per la compravendita di droga.
L’uomo è stato quindi dichiarato in arresto per spaccio di stupefacenti. Venerdì mattina, in Tribunale a Massa, il giudice Giovanni Maddaloni, dopo la convalida dell’arresto, ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, condividendo la proposta dal Pubblico Ministero Marco Mansi, in attesa del processo che è stato rinviato alla fine di settembre.