Due cuori, quelli di madre e figlio, che battono come uno solo sul filo dell’ironia.
Ed è la sua eco senza fine che si fa sentire dalle pagine del libro “L’eco lunga dell’ironia”, Edizioni Helicon di Arezzo, scritto a quattro mani da madre e figlio, da Marina Pratici e Francesco Galeazzi.
Il volume, da questa settimana disponibile nelle librerie e nei circuiti di vendita online, prende spunto dalla tesina presentata da Francesco Galeazzi per la maturità presso il liceo classico “Giacomo Leopardi” di Aulla, nella forma originale seguita dai docenti Manuela Schiasselloni e Umberto Crocetti.
Il saggio, che si avvale dei preziosi contributi della docente Giovanna Bonfigli e dei critici letterari e professori emeriti Emerico Giachery e Augustine P. Martel, ha come ispiratori alcuni mostri sacri letterari e cinematografici, ai quali davvero non manca il dono dell’ironia: da Italo Svevo a Woody Allen, da Luigi Pirandello a Oscar Wilde, passando per Charlie Chaplin.
“L’eco lunga dell’ironia” sarà supportato da un tour di presentazione in tutta Europa, con le prime due tappe già fissate a Barcellona e a Roma, ed è già in fase di traduzione in lingua spagnola, inglese e tedesca.
Alcune note biografiche sui due autori
Francesco Galeazzi, nato a Pontremoli nel 1991, frequenta il liceo classico e, dopo l’esperienza Erasmus, si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Pisa. Attualmente lavora in Spagna, a Barcellona, quale HR Supervisor di tre impianti produttivi di una nota multinazionale. I suoi saggi sono stati premiati in più concorsi letterari internazionali.
Marina Pratici, nata a Viareggio nel 1961, è critica letteraria, scrittrice, giornalista e cultrice della materia poetica in ambito universitario. Ha pubblicato numerosi libri e ha collaborato con i quotidiani Avvenire e Toscana Oggi; è responsabile di tre collane editoriali per la Edizioni Helicon: si tratta della collana di narrativa e saggistica “Le crete”, della collana di poesia “Le organze” e della collana di letteratura per l’infanzia “Le coccole”.
Da sottolineare, in conclusione, che l’opera è dedicata alla memoria di Dino Pratici, padre di Marina e nonno di Francesco, molto conosciuto e apprezzato in vita per essere stato saggista e autore di testi universitari.