“In questi giorni, leggiamo con grande preoccupazione, di file interminabili di utenti/pazienti davanti a postazioni Cup, precisiamo che non sono il frutto del legittimo stato di agitazione delle lavoratrici Cup, preoccupate per il loro destino lavorativo e condizioni lavorative, ma di una riorganizzazione del servizio Cup che non è stata in grado di tenere conto, come doveva, della ripresa delle attività sanitarie, e della numerosa quantità di accessi, prevedibili ad una riapertura dei servizi sanitari. Non vi sono soltanto da recuperare gli appuntamenti prestazionali sospesi in epoca Covid ma stante le attuali modalità verosimilmente si accumuleranno ulteriori ritardi causati dalla dilatazione dei tempi delle prestazioni”. A dichiararlo è Enzo Mastorci, segretario Cisl Funzione Pubblica Toscana.
“Pazienti in pellegrinaggio nei distretti e ospedali – prosegue Mastorci – per riuscire a capire come fare per il recupero delle prestazioni e visite sospese, che non sono state ancora recuperate, ma il cui bisogno non è chiaramente sparito aggravano la situazione e la sicurezza.
L’utenza si sente presa in giro, e in effetti così sembra, nel corso del lockdown, nel sospendere le prenotazioni non fruibili, i pazienti sono stati avvisati telefonicamente che sarebbero stati richiamati per avere una nuova data, invece così non è stato. Sembrerebbe che l’obiettivo principale non siano le esigenze dei cittadini, ma quello di perseguire gli obiettivi che la regione freddamente pone. Bastava dire ai pazienti che l’appuntamento sarebbe stato annullato e che avrebbero dovuto riprenotarlo, con nuova impegnativa, rilasciata nuovamente dal medico curante, invece no, file interminabili ai Cup, dai medici curanti e poi nuovamente ai Cup.
Assistiamo a file interminabili di pazienti che chiedono informazioni, anche i maniera animata, in quanto ciò che gli è stato detto non corrisponde a realtà, e purtroppo a subire attacchi e contestazioni, per questo sistema molto farraginoso e incerto, sono gli operatori e le operatrici del Cup, abbandonate a risposte da dare, facilmente contestabili!
In alcuni casi sono stati i medici Asl a fare il contatto telefonico e lo spostamento degli appuntamenti. Ci chiediamo se in tal caso sia rispettato il principio di economicità. Medici e infermieri hanno un’altra professionalità da spendere, perché questo servizio non è lasciato agli operatori amministrativi, con relativo aumento ore richiesto?
Discutibili sono state le decisioni aziendali in merito alla gestione delle varie criticità, gli errori di comunicazione, come ammesso dalla dirigenza Asl territoriale. Pensiamo da ultimo alle mancate comunicazioni organizzative, con cui si è stato aperto il distretto di Villette anche il sabato, ma senza mettere in turno l’operatore Cup in grado di portare avanti l’accettazione prelievi e visite, quindi l’operatività del servizio, rimandando così tutti i pazienti a casa.
Ci preme sottolineare che questo non solo crea disagi ai cittadini ma sottopone le lavoratrici dei Cup, già oberati e pressati, a subire insulti, mortificazioni e imprecazioni gratuite, lettere ai giornali, contestazioni, per cose di cui non sono assolutamente responsabili. Piena solidarietà e vicinanza, da parte della Cisl FP, alle lavoratrici, che svolgono un compito fondamentale di primo interfaccia sanitario nei confronti dei cittadini”.