“La pessima caduta sessista di Giani che paragona Susanna Ceccardi ad un cane al guinzaglio di Salvini evidenzia quanto il candidato del Centrosinistra tema questa campagna elettorale, tanto da passare alle offese personali”, a dirlo è il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (FDI).
“Giani in 40 anni di sua attività non ha mai inciso su niente. E non potrà farlo perché è una figura di compromesso che deve garantire tutti, che deve garantire la continuità, il nulla. Sta bene a tutti proprio perché ognuno potrà manovrarlo, tirarlo dove serve – prosegue Marcheschi – Chi ha la museruola è proprio il candidato Giani dato che su temi politici non può esprimersi. Ha parlato di modificare le Asl, aveva proposto di farne 5-6, e lo hanno bacchettato, ha parlato di realizzare un termovalorizzatore a Livorno e in Toscana e gli si è scatenata contro la bufera dei sindaci Pd, i suoi carri armati gli hanno detto di rimetterli in garage”.
“Mentre la candidata Ceccardi “morde” in una campagna votata all’attacco del consolidato sistema di potere toscano, al rinnovamento di una Toscana ingessata che con Giani mira solo a conservare il potere e lo status quo. Il candidato Giani è costretto al guinzaglio del Pd e del Governatore uscente Rossi e ad indossare la museruola se non vuole essere impallinato dal fuoco amico“.
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Diego Remaggi
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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